Signatim è termine raro. Compare in un passo attribuito all’autore Caio, all’interno dei cosiddetti Gromatici veteres, una raccolta di testi di agrimensura compilata nel V secolo d.C. “Gromatico” è infatti tutto ciò che si riferisce alla misurazione, divisione, e rappresentazione di terreni. Il termine deriva da “groma”, uno strumento che gli Etruschi prima, e poi i Romani, utilizzarono per tracciare sul territorio allineamenti ortogonali, necessari per la delimitazione di nuove città, quartieri, e strade, ma anche per suddividere il terreno in quadrati o rettangoli, e renderne così calcolabile la superficie. Nel passo di Caio si descrive una tecnica gromatica. Al fine di poter identificare anche in futuro i paletti interrati che delimitano il terreno, è necessario contraddistinguerli con un segno a forma di stella, la cosidetta “stella junior”. In questo contesto, “signatim” è dunque avverbio che designa la scrittura e la lettura di segni nella delineazione di frontiere. Quale parola più appropriata per evocare il lavoro della semiotica della cultura, la quale pure si occupa dei segni, delle tracce, delle marche che gli individui e le società producono nell’istituire la diversità? Per cartografare non colture ma culture, non gromatiche ma grammatiche, riconducendone le forme esuberanti all’ortogonalità di strutture soggiacenti?

Signatim: Profili di semiotica della cultura

LEONE, Massimo
2015-01-01

Abstract

Signatim è termine raro. Compare in un passo attribuito all’autore Caio, all’interno dei cosiddetti Gromatici veteres, una raccolta di testi di agrimensura compilata nel V secolo d.C. “Gromatico” è infatti tutto ciò che si riferisce alla misurazione, divisione, e rappresentazione di terreni. Il termine deriva da “groma”, uno strumento che gli Etruschi prima, e poi i Romani, utilizzarono per tracciare sul territorio allineamenti ortogonali, necessari per la delimitazione di nuove città, quartieri, e strade, ma anche per suddividere il terreno in quadrati o rettangoli, e renderne così calcolabile la superficie. Nel passo di Caio si descrive una tecnica gromatica. Al fine di poter identificare anche in futuro i paletti interrati che delimitano il terreno, è necessario contraddistinguerli con un segno a forma di stella, la cosidetta “stella junior”. In questo contesto, “signatim” è dunque avverbio che designa la scrittura e la lettura di segni nella delineazione di frontiere. Quale parola più appropriata per evocare il lavoro della semiotica della cultura, la quale pure si occupa dei segni, delle tracce, delle marche che gli individui e le società producono nell’istituire la diversità? Per cartografare non colture ma culture, non gromatiche ma grammatiche, riconducendone le forme esuberanti all’ortogonalità di strutture soggiacenti?
2015
Aracne
I saggi di Lexia
18
1
733
9788854887305
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/collana.html?col=lexs
cultura, semiotica
Leone, Massimo
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