Universo di singolare e originale complessità, quello torinese, innervato nei primi decenni del Settecento dal dialogo serrato tra differenti terreni disciplinari e dalla teorizzazione e attuazione dei programmi didattici nell’Accademia del Disegno, della Dipintura, Scultura, e Architettura Militare, e Civile. istituita nel 1736 a Torino da Carlo Emanuele III e affidata nella direzione a Claudio Francesco Beaumont. La celebrazione letteraria dell’evento – una orazione e alcune poesie date alle stampe lo stesso anno –, coinvolge il modenese Girolamo Tagliazucchi. La percezione teorica del disegno che, nella sostanza retorica nel suo dipanarsi, informa l’orazione del Tagliazucchi edita per i tipi di Giambattista Chais (Orazione e poesie per l’Istituzione dell’Accademia del Disegno, della Dipintura, Scultura, e Architettura Militare, e Civile, dedicate a S.A.R. il signor duca di Savoja), si risolve fondamentalmente nel dualismo Natura-Ragione sotteso alle arti liberali. Arti nobilitate dall’affondare la loro origine e il loro motivo d’essere in Natura e Ragione. Di superiore interesse, accanto alla contestualizzazione concettuale del disegno rispetto alla diade Natura-Ragione, alcune epigrafiche determinazioni critiche suggeriscono prospettive tendenzialmente inattese. Tra quelli, identificazione del disegno come prima luce, l’evocazione dell’abbozzo. Quindi, di una dimensione lessicale comunemente assunta come non-finito, ma più coerentemente attesa come altro versante del finito. Ciò ad alimentare il tema della dicotomia tra architettura militare e civile che affonda le sue radici nel XVI secolo. Fondata nel 1675, l’Accademia Militare di Torino accoglieva preminentemente insegnamenti di architettura militare. Il programma didattico (Progetto per la Scuola militare, e Ragionamenti sopra l’Architettura civile, e Disegno) concepito nel 1736 da Giuseppe Ignazio Bertola (1674-1755), sarebbe stato applicato con alcune varianti nelle Regie Scuole Teoriche di artiglieria e fortificazione inaugurate nel 1739 e affidate alla direzione dello stesso Bertola. Legato ovviamente a fini di rilevamento topografico, l’insegnamento del disegno di paesaggio, coinvolge in prima istanza Carlo Filippo Brambilla (1684-1752), già docente di disegno del principe Costantino, fratello di Polissena d’Assia Rheinfels, seconda consorte di Carlo Emanuele III. Datato 6 aprile 1736, il manoscritto bertoliano riflette nelle ultime tre sezioni l’idea complessivamente intesa di disegno di un ingegnere militare; idea che conduce all’ipotesi, inedita e dunque paradigmatica, di integrare disegno «appresso il modello [utile] spezialmente per l’Indirizzo delli Pittori, Scultori», «disegno di Figure appresso gli esemplari […] di cui hanno principalmente bisogno gli architetti», e disegno di paesaggio il quale «giova agl’Ingegneri Militari». L’integrazione del disegno dei pittori, a quello degli architetti e dei fortificatori, si armonizza al dialogo tra pittura, scultura e cultura architettonica civile e militare, materializzato nella breve storia dell’accademia fondata nel 1736 e celebrata nel luglio dello stesso anno dal Tagliazucchi. Accademia la cui struttura teorica appare solo in parte tradotta nel 1778, sotto il regno di Vittorio Amedeo III, nella Reale Accademia di Pittura e Scultura – direttore artista, Laurant Pécheux quattordici gli accademici professori –, estranea per statuto alla dimensione sia civile sia militare dell’architettura, esclusivamente coltivata nelle Regie Scuole, allora, negli anni Settanta, dirette da Alessandro Vittorio Papacino d’Antoni. Si attua così la separazione tra accademie di architettura e accademie di pittura e scultura, comune, e non esente da rilievi critici, al mondo francese.

Didattica del disegno. Il programma di Giuseppe Ignazio Bertola per le Scuole Teoriche di artiglieria e fortificazione di Torino (1736). Entro e oltre i paradigmi francesi.

TORDELLA, Piera Giovanna
2015-01-01

Abstract

Universo di singolare e originale complessità, quello torinese, innervato nei primi decenni del Settecento dal dialogo serrato tra differenti terreni disciplinari e dalla teorizzazione e attuazione dei programmi didattici nell’Accademia del Disegno, della Dipintura, Scultura, e Architettura Militare, e Civile. istituita nel 1736 a Torino da Carlo Emanuele III e affidata nella direzione a Claudio Francesco Beaumont. La celebrazione letteraria dell’evento – una orazione e alcune poesie date alle stampe lo stesso anno –, coinvolge il modenese Girolamo Tagliazucchi. La percezione teorica del disegno che, nella sostanza retorica nel suo dipanarsi, informa l’orazione del Tagliazucchi edita per i tipi di Giambattista Chais (Orazione e poesie per l’Istituzione dell’Accademia del Disegno, della Dipintura, Scultura, e Architettura Militare, e Civile, dedicate a S.A.R. il signor duca di Savoja), si risolve fondamentalmente nel dualismo Natura-Ragione sotteso alle arti liberali. Arti nobilitate dall’affondare la loro origine e il loro motivo d’essere in Natura e Ragione. Di superiore interesse, accanto alla contestualizzazione concettuale del disegno rispetto alla diade Natura-Ragione, alcune epigrafiche determinazioni critiche suggeriscono prospettive tendenzialmente inattese. Tra quelli, identificazione del disegno come prima luce, l’evocazione dell’abbozzo. Quindi, di una dimensione lessicale comunemente assunta come non-finito, ma più coerentemente attesa come altro versante del finito. Ciò ad alimentare il tema della dicotomia tra architettura militare e civile che affonda le sue radici nel XVI secolo. Fondata nel 1675, l’Accademia Militare di Torino accoglieva preminentemente insegnamenti di architettura militare. Il programma didattico (Progetto per la Scuola militare, e Ragionamenti sopra l’Architettura civile, e Disegno) concepito nel 1736 da Giuseppe Ignazio Bertola (1674-1755), sarebbe stato applicato con alcune varianti nelle Regie Scuole Teoriche di artiglieria e fortificazione inaugurate nel 1739 e affidate alla direzione dello stesso Bertola. Legato ovviamente a fini di rilevamento topografico, l’insegnamento del disegno di paesaggio, coinvolge in prima istanza Carlo Filippo Brambilla (1684-1752), già docente di disegno del principe Costantino, fratello di Polissena d’Assia Rheinfels, seconda consorte di Carlo Emanuele III. Datato 6 aprile 1736, il manoscritto bertoliano riflette nelle ultime tre sezioni l’idea complessivamente intesa di disegno di un ingegnere militare; idea che conduce all’ipotesi, inedita e dunque paradigmatica, di integrare disegno «appresso il modello [utile] spezialmente per l’Indirizzo delli Pittori, Scultori», «disegno di Figure appresso gli esemplari […] di cui hanno principalmente bisogno gli architetti», e disegno di paesaggio il quale «giova agl’Ingegneri Militari». L’integrazione del disegno dei pittori, a quello degli architetti e dei fortificatori, si armonizza al dialogo tra pittura, scultura e cultura architettonica civile e militare, materializzato nella breve storia dell’accademia fondata nel 1736 e celebrata nel luglio dello stesso anno dal Tagliazucchi. Accademia la cui struttura teorica appare solo in parte tradotta nel 1778, sotto il regno di Vittorio Amedeo III, nella Reale Accademia di Pittura e Scultura – direttore artista, Laurant Pécheux quattordici gli accademici professori –, estranea per statuto alla dimensione sia civile sia militare dell’architettura, esclusivamente coltivata nelle Regie Scuole, allora, negli anni Settanta, dirette da Alessandro Vittorio Papacino d’Antoni. Si attua così la separazione tra accademie di architettura e accademie di pittura e scultura, comune, e non esente da rilievi critici, al mondo francese.
2015
Giuseppe Ignazio Bertola (1676-1755). Il disegno e la lingua dell'architettura militare.
Pontecorboli
1
59
73
978 88 97080 91 6
Didattica del disegno, Giuseppe Ignazio Bertola, Scuole Teoriche di artiglieria e fortificazione di Torino, architettura militare, Académie Royale de Peinture et de Sculpture, Accademia Clementina, l’École royale gratuite de dessin, Écoles nationale supérieure des arts décoratifs, Jean-Jacques Bachelier, Luigi Ferdinando Marsili, Carlo Emanuele III, Girolamo Tagliazucchi, Claudio Francesco Beaumont, Accademia Militare di Torino, Vittorio Amedeo III, Laurant Pécheux, Alessandro Vittorio Papacino d’Antoni, Baillet de Saint-Julien, Jean-Bernard Le Blanc, Charles-Antoine Jombert, Henry (Hubert) Gautier de Nîmes, Inspecteurs généraux du Corps des ponts et chaussées, Jean- Nicolas-Louis Durand, Étienne-Louis Boullée, École du Génie de Mézières,
Piera giovanna Tordella
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1533786
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