Questo libro esamina in prospettiva antropologica alcuni dei cambiamenti oggi in atto nella demografia delle Alpi, prestando particolare attenzione agli effetti di questi mutamenti sui processi di trasmissione culturale. Le recenti indagini di demografi e geografi mostrano come, dopo più di un secolo di spopolamento, ci siano chiari segni di un’inversione di tendenza e dunque di crescente immigrazione e ripopolamento. Questi cambiamenti, in buona parte inattesi e finora poco indagati dall’antropologia, sollevano questioni politico-culturali di grande interesse. La presenza di nuovi abitanti, infatti, impone di interrogarsi su chi possa legittimamente ritenersi montanaro e su come si manifesti tale appartenenza. Cosa significa “abitare la montagna”? Si è montanari solo per nascita o lo si può essere anche per scelta? Chi è autorizzato, e da chi, a dirsi montanaro? Chi ha il diritto di farsi carico della trasmissione e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale delle comunità? E in questo caso, quali memorie vengono trasmesse, e per chi? Su questi temi si concentra questo approfondito studio etnografico di Macugnaga, località ossolana delle Alpi piemontesi ai confini con la Svizzera. Insediamento di minoranza linguistica walser, storica comunità mineraria, classico centro alpinistico e ora affermata stazione turistica, Macugnaga appare caratterizzata da una pluralità di memorie e da modalità differenti di interpretare e valorizzare il passato. Attraverso un’analisi “a raso terra” condotta con i metodi classici dell’et¬no¬grafia intensiva, il libro descrive il complesso e delicato intreccio tra dinamiche della popolazione e dinamiche della memoria e le sfide eco¬nomiche e soprattutto culturali che si pongono a chi è nato o ha deciso di vivere ai piedi della maestosa parete Est del Monte Rosa, del sasso, come viene spesso chiamato con affetto dai macugnaghesi.
Salutami il sasso. Dinamiche della popolazione e della memoria in una comunità alpina di confine
ZANINI, ROBERTA CLARA
2015-01-01
Abstract
Questo libro esamina in prospettiva antropologica alcuni dei cambiamenti oggi in atto nella demografia delle Alpi, prestando particolare attenzione agli effetti di questi mutamenti sui processi di trasmissione culturale. Le recenti indagini di demografi e geografi mostrano come, dopo più di un secolo di spopolamento, ci siano chiari segni di un’inversione di tendenza e dunque di crescente immigrazione e ripopolamento. Questi cambiamenti, in buona parte inattesi e finora poco indagati dall’antropologia, sollevano questioni politico-culturali di grande interesse. La presenza di nuovi abitanti, infatti, impone di interrogarsi su chi possa legittimamente ritenersi montanaro e su come si manifesti tale appartenenza. Cosa significa “abitare la montagna”? Si è montanari solo per nascita o lo si può essere anche per scelta? Chi è autorizzato, e da chi, a dirsi montanaro? Chi ha il diritto di farsi carico della trasmissione e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale delle comunità? E in questo caso, quali memorie vengono trasmesse, e per chi? Su questi temi si concentra questo approfondito studio etnografico di Macugnaga, località ossolana delle Alpi piemontesi ai confini con la Svizzera. Insediamento di minoranza linguistica walser, storica comunità mineraria, classico centro alpinistico e ora affermata stazione turistica, Macugnaga appare caratterizzata da una pluralità di memorie e da modalità differenti di interpretare e valorizzare il passato. Attraverso un’analisi “a raso terra” condotta con i metodi classici dell’et¬no¬grafia intensiva, il libro descrive il complesso e delicato intreccio tra dinamiche della popolazione e dinamiche della memoria e le sfide eco¬nomiche e soprattutto culturali che si pongono a chi è nato o ha deciso di vivere ai piedi della maestosa parete Est del Monte Rosa, del sasso, come viene spesso chiamato con affetto dai macugnaghesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.