Ddl Renzi-Boschi e Italicum: due riforme che, stravolgendo la Costituzione, concentrano il potere nell’esecutivo, in una corsa ad alta velocità verso la democrazia d’investitura e la dissoluzione dei contropoteri, imprimendo una forte accelerazione al processo di degenerazione della democrazia che si può datare dagli anni Ottanta. Il contributo analizza i nodi critici del progetto di revisione costituzionale A.C. 2613-D, in combinato disposto con il sistema iper-maggioritario previsto dalla legge n. 52 del 2015: la debolezza e la confusione del Senato, il ruolo sempre più direttivo del Governo, la complicazione del procedimento legislativo, il ritorno dello Stato ma in un contesto che alimenterà probabili contenziosi nei rapporti Stato-Regioni, l'indebolimento degli organi di garanzia e della partecipazione popolare. La riforma costituzionale e l’Italicum - si osserva in conclusione - costituiscono una tappa nel processo di dismissione della democrazia politica, in chiave escludente ed efficientista, funzionale rispetto alle esigenze del finanzcapitalismo, ma è un tornante istituzionale dal quale è difficile risalire e che non farà che facilitare la liquidazione, già in stadio avanzato, della democrazia sociale.
Un progetto contro la democrazia
ALGOSTINO, Alessandra
2016-01-01
Abstract
Ddl Renzi-Boschi e Italicum: due riforme che, stravolgendo la Costituzione, concentrano il potere nell’esecutivo, in una corsa ad alta velocità verso la democrazia d’investitura e la dissoluzione dei contropoteri, imprimendo una forte accelerazione al processo di degenerazione della democrazia che si può datare dagli anni Ottanta. Il contributo analizza i nodi critici del progetto di revisione costituzionale A.C. 2613-D, in combinato disposto con il sistema iper-maggioritario previsto dalla legge n. 52 del 2015: la debolezza e la confusione del Senato, il ruolo sempre più direttivo del Governo, la complicazione del procedimento legislativo, il ritorno dello Stato ma in un contesto che alimenterà probabili contenziosi nei rapporti Stato-Regioni, l'indebolimento degli organi di garanzia e della partecipazione popolare. La riforma costituzionale e l’Italicum - si osserva in conclusione - costituiscono una tappa nel processo di dismissione della democrazia politica, in chiave escludente ed efficientista, funzionale rispetto alle esigenze del finanzcapitalismo, ma è un tornante istituzionale dal quale è difficile risalire e che non farà che facilitare la liquidazione, già in stadio avanzato, della democrazia sociale.File | Dimensione | Formato | |
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