Introduzione Sin dal 1996 abbiamo sviluppato un modello clinico-educativo e assistenziale, Group Care (GC) che, mediante una adeguata riorganizzazione del lavoro e nuovi paradigmi di cura educativa, ha favorito l’engagement delle persone con diabete. Scopo In questo studio abbiamo voluto verificare in persone con Diabete Tipo 1 (DT1), seguite mediante GC, quale fosse il tempo necessario per favorire nuove condotte di salute e quali dimensioni psicologiche venivano modificate nel processo educativo. Pazienti e metodi. Sono stati studiati 83 pazienti con DT1 seguiti mediante GC; tutti svolgevano terapia insulinica quadriniettiva e autocontrollo domiciliare della glicemia. Sono stati raccolti dati socio-demografici e clinici, gli episodi di ipoglicemia ed eseguito lo screening annuale delle complicanze. L’assessment psicologico è stato rilevato con 5 questionari atti a verificare: Qualità della Vita (DQOL); Controllo di malattia (Locus of Control, LOC); Autostima (Scala di Rosenberg); Capacità di far fronte ad eventi stressanti (Coping Strategy Inventory, CSI); livelli di ansia e depressione, (Hospital Anxiety and Depression Scale, HADS). Tutti i questionari erano tradotti e validati in italiano. E stato chiesto il consenso informato secondo i principi della Dichiarazione di Helsinki. I pazienti sono stati dicotomizzati in 2 gruppi: seguiti per meno di 10 anni o 10 o più anni mediante GC, con un successivo follow-up di altri 2 anni. I dati sulle variabili cliniche e socio-demografiche sono presentati come frequenze per le variabili qualitative e media±deviazione standard se continue. I confronti tra frequenze sono stati effettuati mediante il test del chi-quadro mentre quelli tra medie utilizzando il t-test per campioni indipendenti. La significatività è assunta per p<0,05. Le analisi sono state svolte con IBM-SPSS, V.23. Risultati. I pazienti seguiti per più di 10 anni di GC avevano migliore DQOL nella dimensione Preoccupazioni Generali, nella 'fiducia negli altri' nel questionario del LOC. Per quanto riguarda la variazione del periodo di follow-up, vi era un miglioramento significativo per entrambi i gruppi nel DQOL, a livello globale e nell’Impatto di Malattia e Soddisfazione per il Trattamento. Inoltre aumentavano i livelli di autostima e diminuivano ansia e depressione. L’HbA1c diminuiva, con valori vicini alla significatività (p=0.06) nel gruppo complessivo tra T0 e T1. Nell’analisi multivariata effettuata per comparare i punteggi dei due gruppi, valutando la differenza tra T0 e T1, dopo aggiustamento per età, sesso, durata diabete, scolarità, status sociale non sono emerse differenze significative. Conclusioni. Il percorso educativo svolto in questi anni ha favorito nella sua complessità attitudini di resilienza e favorito un processo di adattamento nei confronti della malattia.
Assessment piscologico in persone con diabete tipo 1 seguite mediante Group Care.
TRENTO, Marina;MERLO, STEFANO;CAVALLO, Franco;PORTA, Massimo
2016-01-01
Abstract
Introduzione Sin dal 1996 abbiamo sviluppato un modello clinico-educativo e assistenziale, Group Care (GC) che, mediante una adeguata riorganizzazione del lavoro e nuovi paradigmi di cura educativa, ha favorito l’engagement delle persone con diabete. Scopo In questo studio abbiamo voluto verificare in persone con Diabete Tipo 1 (DT1), seguite mediante GC, quale fosse il tempo necessario per favorire nuove condotte di salute e quali dimensioni psicologiche venivano modificate nel processo educativo. Pazienti e metodi. Sono stati studiati 83 pazienti con DT1 seguiti mediante GC; tutti svolgevano terapia insulinica quadriniettiva e autocontrollo domiciliare della glicemia. Sono stati raccolti dati socio-demografici e clinici, gli episodi di ipoglicemia ed eseguito lo screening annuale delle complicanze. L’assessment psicologico è stato rilevato con 5 questionari atti a verificare: Qualità della Vita (DQOL); Controllo di malattia (Locus of Control, LOC); Autostima (Scala di Rosenberg); Capacità di far fronte ad eventi stressanti (Coping Strategy Inventory, CSI); livelli di ansia e depressione, (Hospital Anxiety and Depression Scale, HADS). Tutti i questionari erano tradotti e validati in italiano. E stato chiesto il consenso informato secondo i principi della Dichiarazione di Helsinki. I pazienti sono stati dicotomizzati in 2 gruppi: seguiti per meno di 10 anni o 10 o più anni mediante GC, con un successivo follow-up di altri 2 anni. I dati sulle variabili cliniche e socio-demografiche sono presentati come frequenze per le variabili qualitative e media±deviazione standard se continue. I confronti tra frequenze sono stati effettuati mediante il test del chi-quadro mentre quelli tra medie utilizzando il t-test per campioni indipendenti. La significatività è assunta per p<0,05. Le analisi sono state svolte con IBM-SPSS, V.23. Risultati. I pazienti seguiti per più di 10 anni di GC avevano migliore DQOL nella dimensione Preoccupazioni Generali, nella 'fiducia negli altri' nel questionario del LOC. Per quanto riguarda la variazione del periodo di follow-up, vi era un miglioramento significativo per entrambi i gruppi nel DQOL, a livello globale e nell’Impatto di Malattia e Soddisfazione per il Trattamento. Inoltre aumentavano i livelli di autostima e diminuivano ansia e depressione. L’HbA1c diminuiva, con valori vicini alla significatività (p=0.06) nel gruppo complessivo tra T0 e T1. Nell’analisi multivariata effettuata per comparare i punteggi dei due gruppi, valutando la differenza tra T0 e T1, dopo aggiustamento per età, sesso, durata diabete, scolarità, status sociale non sono emerse differenze significative. Conclusioni. Il percorso educativo svolto in questi anni ha favorito nella sua complessità attitudini di resilienza e favorito un processo di adattamento nei confronti della malattia.File | Dimensione | Formato | |
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