Questo capitolo intende esplorare le rappresentazioni dell’università e del mondo del lavoro degli studenti iscritti al primo triennio dei corsi di laurea. L’interrogativo che muove questa analisi è quello di confrontare il dibattito che attribuisce all’università un ruolo formativo e produttivo di primo piano nella "società della conoscenza" con i punti di vista degli studenti, destinatari di pratiche e discorsi che spesso li vedono ora come colpevoli, ora come vittime dei deficit formativi del nostro Paese. Iniziamo dunque a considerare i punti di arrivo di alcuni recenti studi che guardano all’università come istituzione sempre più importante nell’ambito delle relazioni tra Stato e imprese. Per indagare come le ridefinizioni del nesso università-società sono percepite dai giovani, sono state ritenute di particolare interesse le informazioni che si riferiscono a studenti colti in due diversi momenti della loro carriera formativa (all’ultimo anno di scuola superiore e a due anni dal diploma) e le narrazioni di un sottogruppo di quegli stessi studenti che si è iscritto all’università. Si utilizzeranno in proposito dati provenienti da una survey svolta da questo gruppo di ricerca nel 2011 con i diplomandi di quattro province piemontesi (Olagnero, 2013) e poi di un follow-up condotto, a distanza di due anni, con gli studenti ormai diplomati. Sulla base degli elementi critici e innovativi così individuati approfondiremo, attraverso focus group, le rappresentazioni dell’istruzione terziaria dei neo-diplomati iscritti all’università in Piemonte, in particolare relative a tipo di conoscenze e credenziali acquisite, aspettative di (non) spendibilità della formazione e del titolo di studio universitario nel mercato del lavoro italiano e funzioni svolte dall’università per il territorio.
Se l’università “aspetta”. Esperienze e rappresentazioni dell’istruzione terziaria
SANTERO, ARIANNA
First
2014-01-01
Abstract
Questo capitolo intende esplorare le rappresentazioni dell’università e del mondo del lavoro degli studenti iscritti al primo triennio dei corsi di laurea. L’interrogativo che muove questa analisi è quello di confrontare il dibattito che attribuisce all’università un ruolo formativo e produttivo di primo piano nella "società della conoscenza" con i punti di vista degli studenti, destinatari di pratiche e discorsi che spesso li vedono ora come colpevoli, ora come vittime dei deficit formativi del nostro Paese. Iniziamo dunque a considerare i punti di arrivo di alcuni recenti studi che guardano all’università come istituzione sempre più importante nell’ambito delle relazioni tra Stato e imprese. Per indagare come le ridefinizioni del nesso università-società sono percepite dai giovani, sono state ritenute di particolare interesse le informazioni che si riferiscono a studenti colti in due diversi momenti della loro carriera formativa (all’ultimo anno di scuola superiore e a due anni dal diploma) e le narrazioni di un sottogruppo di quegli stessi studenti che si è iscritto all’università. Si utilizzeranno in proposito dati provenienti da una survey svolta da questo gruppo di ricerca nel 2011 con i diplomandi di quattro province piemontesi (Olagnero, 2013) e poi di un follow-up condotto, a distanza di due anni, con gli studenti ormai diplomati. Sulla base degli elementi critici e innovativi così individuati approfondiremo, attraverso focus group, le rappresentazioni dell’istruzione terziaria dei neo-diplomati iscritti all’università in Piemonte, in particolare relative a tipo di conoscenze e credenziali acquisite, aspettative di (non) spendibilità della formazione e del titolo di studio universitario nel mercato del lavoro italiano e funzioni svolte dall’università per il territorio.File | Dimensione | Formato | |
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