Negli ultimi vent’anni è aumentato l’interesse clinico nei confronti degli oli essenziali (OE). Questa nuova tendenza si deve alla diffusione di microrganismi resistenti alle terapie classiche e alla sempre più evidente attività antimicrobica degli OE. Dai dati in letteratura, pur frammentari e incompleti, emerge che gli OE possono eliminare i patogeni, preservando i microrganismi “amici”, stimolano il sistema immunitario e non determinano resistenza.Tuttavia, i dati microbiologico-clinici sono spesso insufficienti e non basati sull’uso di metodologie o modelli convalidati con buona predittività per l’uso clinico. Per una valida valutazione dell’attività antimicrobica degli OE e un confronto di efficacia con i farmaci convenzionali è importante anche per queste sostanze utilizzare i parametri microbiologici classici e conoscere la loro possibile influenza sui meccanismi di difesa dell’ospite, in modo da favorire composti che siano in grado di stimolarli o di non interferire negativamente con essi. Il nostro gruppo di ricerca si occupa da anni dell’attività in vitro di farmaci antimicrobici (chemioantibiotici e fitoterapici) e dell’influenza di questi sul sistema immunitario innato dell’ospite sano e immunocompromesso. Poiché in Piemonte (Pancalieri) è diffusa la produzione dell’OE di Mentha x piperita (L.) Huds. e poiché recenti studi documentano la potenziale efficacia antimicrobica dell’OE di altre cultivar di menta piperita, abbiamo voluto valutare l’influenza della menta di Pancalieri, a concentrazioni subMIC, sull’attività di killing intracellulare dei granulociti polimorfonucleati umani (PMN) nei confronti di Candida krusei. Per evidenziare se l’azione dell’OE fosse rivolta più al lievito o al fagocita, è stato anche valutato il killing intracellulare di C.krusei dopo pre-trattmento di lieviti e PMN con concentrazioni subMIC di OE. I risultati indicano che l’OE stimola significativamente l’uccisione di C.krusei intracellulare da parte dei PMN, con percentuali di killing superiori ai sistemi di controllo privi di OE. I dati sul pretrattamento evidenziano che l’OE agisce sia sui lieviti che sui fagociti, suggerendo un’interazione positiva tra OE e PMN. Questi dati mostrano un promettente potenziale applicativo di questo OE nei confronti di C.krusei, spesso resistente ai farmaci convenzionali. E’ auspicabile che le varie ricerche sperimentali e cliniche continuino, al fine di migliorare le indicazioni, le modalità e i limiti di questi agenti terapeutici.

ATTIVITA’ DELL’OLIO ESSENZIALE DI MENTA X PIPERITA (L.) HUDS. (LAMIACEAE) DI PANCALIERI NEL MEDIARE LA RISPOSTA DEI PMN NEI CONFRONTI DI CANDIDA KRUSEI

TULLIO, Viviana Cristina;MANDRAS, Narcisa;SCALAS, Daniela;ROANA, Janira;BANCHE, Giuliana;ALLIZOND, Valeria;CUFFINI, Annamaria;
2016-01-01

Abstract

Negli ultimi vent’anni è aumentato l’interesse clinico nei confronti degli oli essenziali (OE). Questa nuova tendenza si deve alla diffusione di microrganismi resistenti alle terapie classiche e alla sempre più evidente attività antimicrobica degli OE. Dai dati in letteratura, pur frammentari e incompleti, emerge che gli OE possono eliminare i patogeni, preservando i microrganismi “amici”, stimolano il sistema immunitario e non determinano resistenza.Tuttavia, i dati microbiologico-clinici sono spesso insufficienti e non basati sull’uso di metodologie o modelli convalidati con buona predittività per l’uso clinico. Per una valida valutazione dell’attività antimicrobica degli OE e un confronto di efficacia con i farmaci convenzionali è importante anche per queste sostanze utilizzare i parametri microbiologici classici e conoscere la loro possibile influenza sui meccanismi di difesa dell’ospite, in modo da favorire composti che siano in grado di stimolarli o di non interferire negativamente con essi. Il nostro gruppo di ricerca si occupa da anni dell’attività in vitro di farmaci antimicrobici (chemioantibiotici e fitoterapici) e dell’influenza di questi sul sistema immunitario innato dell’ospite sano e immunocompromesso. Poiché in Piemonte (Pancalieri) è diffusa la produzione dell’OE di Mentha x piperita (L.) Huds. e poiché recenti studi documentano la potenziale efficacia antimicrobica dell’OE di altre cultivar di menta piperita, abbiamo voluto valutare l’influenza della menta di Pancalieri, a concentrazioni subMIC, sull’attività di killing intracellulare dei granulociti polimorfonucleati umani (PMN) nei confronti di Candida krusei. Per evidenziare se l’azione dell’OE fosse rivolta più al lievito o al fagocita, è stato anche valutato il killing intracellulare di C.krusei dopo pre-trattmento di lieviti e PMN con concentrazioni subMIC di OE. I risultati indicano che l’OE stimola significativamente l’uccisione di C.krusei intracellulare da parte dei PMN, con percentuali di killing superiori ai sistemi di controllo privi di OE. I dati sul pretrattamento evidenziano che l’OE agisce sia sui lieviti che sui fagociti, suggerendo un’interazione positiva tra OE e PMN. Questi dati mostrano un promettente potenziale applicativo di questo OE nei confronti di C.krusei, spesso resistente ai farmaci convenzionali. E’ auspicabile che le varie ricerche sperimentali e cliniche continuino, al fine di migliorare le indicazioni, le modalità e i limiti di questi agenti terapeutici.
2016
XI Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia Farmaceutica (SIMiF)
Bologna
9 - 10 giugno 2016
Riassunti
SIMiF
63
63
Attività antifungina, olio essenziale di Menta di Pancalieri, Candida krusei, attività di killing intracellulare.
Tullio, V; Mandras, N; Scalas, D; Roana, J; Banche, G; Allizond, V; Cuffini, A M; Carlone, N
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1572984
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