Piero della Francesca tratta della prospettiva legittima brunelleschiana, escludendo intenzionalmente qualunque rappresentazione di pratica assonometrica. E concepisce le linee “occulte”, in terminologia guariniana, quale materializzazione visiva del processo razionale del suo pensiero scientificamente prospettico. Tracciamenti occulti governati da una sorta di consapevole distanza, da un cosciente isolamento intellettuale per ciò che separa Piero non solo daglirchitetti, concentrati sul tema della misurabilità dell’oggetto architettonico in progetto cui sola la prospettiva detta cavaliera poteva dare risposta e respiro, ma dagli stessi fautori principes, i pittori, della prospettiva a linee convergenti nei punti di fuga. Della quale egli esaspera esponenzialmente la portata percettiva, la fascinazione sensibile oltre che teorica e concettuale della sua realtà interiore.
Nel codice pierfrancescano reggiano: carte in struttura, struttura della tecnica grafica
TORDELLA, Piera Giovanna
2015-01-01
Abstract
Piero della Francesca tratta della prospettiva legittima brunelleschiana, escludendo intenzionalmente qualunque rappresentazione di pratica assonometrica. E concepisce le linee “occulte”, in terminologia guariniana, quale materializzazione visiva del processo razionale del suo pensiero scientificamente prospettico. Tracciamenti occulti governati da una sorta di consapevole distanza, da un cosciente isolamento intellettuale per ciò che separa Piero non solo daglirchitetti, concentrati sul tema della misurabilità dell’oggetto architettonico in progetto cui sola la prospettiva detta cavaliera poteva dare risposta e respiro, ma dagli stessi fautori principes, i pittori, della prospettiva a linee convergenti nei punti di fuga. Della quale egli esaspera esponenzialmente la portata percettiva, la fascinazione sensibile oltre che teorica e concettuale della sua realtà interiore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.