Il concetto di forma breve in musica è complicato da un intrinseco dualismo: la brevità oggettiva della pagina scritta deve fare i conti con la propria estensione nel tempo, che ne modifica la percezione: per esempio, le 34 battute del primo Preludio di Chopin (Agitato) vengono percepite nel loro insieme come nettamente più brevi delle 14 battute del Lied Über allen Gipfeln ist Ruh' di Schubert, che richiedono invece una pronunciata lentezza esecutiva. Inoltre, la forma breve spesso si presenta come cameo incastonato dentro forme espanse, perdendo tuttavia in questo modo la necessaria autonomia; già molti brani clavicembalistici (Couperin, Rameau) hanno caratteristiche evidenti di concisione, che però vengono in qualche modo annullate dalle ripetizioni, non accessorie, ma intrinseche alla qualità del brano stesso, che si propone come refrain da alternare ad altre variazioni e da ripetere con fioriture. Pur tenendo presenti queste considerazioni, resta il fatto che quando un'unica idea, sia essa ritmica, armonica o melodica, costituisce il nucleo dell'intero brano, l'economia dei mezzi diventa la strada per ottenere una forma breve, anzi, per condensarla fino a estremi di natura aforistica. Come esempi di questa particolare declinazione musicale della forma breve si cita Der Leiermann di Franz Schubert, interamente fisso su un bicordo, con un inciso melodico periodicamente ripreso. Maestro della forma breve è anche Hugo Wolf, capace di ricavare interi Lieder da un unico inciso (soprattutto nei Mörike-Lieder): ma al vertice della capacità di dire molto in poche note ci sono Arnold Schönberg e Anton Webern, che portano al suo culmine il processo di astrazione e condensazione del 'pezzo di carattere'.
Istanti eterni, eternità in un istante: forme brevi tra Schubert e Webern
FAVA, Elisabetta
2016-01-01
Abstract
Il concetto di forma breve in musica è complicato da un intrinseco dualismo: la brevità oggettiva della pagina scritta deve fare i conti con la propria estensione nel tempo, che ne modifica la percezione: per esempio, le 34 battute del primo Preludio di Chopin (Agitato) vengono percepite nel loro insieme come nettamente più brevi delle 14 battute del Lied Über allen Gipfeln ist Ruh' di Schubert, che richiedono invece una pronunciata lentezza esecutiva. Inoltre, la forma breve spesso si presenta come cameo incastonato dentro forme espanse, perdendo tuttavia in questo modo la necessaria autonomia; già molti brani clavicembalistici (Couperin, Rameau) hanno caratteristiche evidenti di concisione, che però vengono in qualche modo annullate dalle ripetizioni, non accessorie, ma intrinseche alla qualità del brano stesso, che si propone come refrain da alternare ad altre variazioni e da ripetere con fioriture. Pur tenendo presenti queste considerazioni, resta il fatto che quando un'unica idea, sia essa ritmica, armonica o melodica, costituisce il nucleo dell'intero brano, l'economia dei mezzi diventa la strada per ottenere una forma breve, anzi, per condensarla fino a estremi di natura aforistica. Come esempi di questa particolare declinazione musicale della forma breve si cita Der Leiermann di Franz Schubert, interamente fisso su un bicordo, con un inciso melodico periodicamente ripreso. Maestro della forma breve è anche Hugo Wolf, capace di ricavare interi Lieder da un unico inciso (soprattutto nei Mörike-Lieder): ma al vertice della capacità di dire molto in poche note ci sono Arnold Schönberg e Anton Webern, che portano al suo culmine il processo di astrazione e condensazione del 'pezzo di carattere'.File | Dimensione | Formato | |
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