Il saggio è scritto da Giuseppe Panella (prima parte relativa a Burke) e Maria Antonietta Pranteda (seconda parte su Kant). Nella prima, sono analizzate le modalità con cui Edmund Burke definisce la paura come un "delightful terror" che, lungi dall'inibire le forse dell'uomo, si trasforma in una forma di sublime estetico che dà forma artistica a svariate manifestazioni della natura. Nella seconda parte, la lettura della "Critica della facoltà di giudizio" di Kant mette in evidenza soprattutto il carattere di affinità fra la paura e il sublime dinamico, paura è forza paralizzante e non estetizzabile per l'uomo. Tuttavia, il senso di debolezza che l'uomo prova di fronte alla natura terrificante, si trasforma nella consapevolezza morale della superiorità dell'essere portatore di idee morali sulla natura stessa, ancorché senza espressione estetica.
Estetizzazione della paura, sublime naturale e analisi del soggetto in Burke e Kant
PRANTEDA, Maria Antonietta
2016-01-01
Abstract
Il saggio è scritto da Giuseppe Panella (prima parte relativa a Burke) e Maria Antonietta Pranteda (seconda parte su Kant). Nella prima, sono analizzate le modalità con cui Edmund Burke definisce la paura come un "delightful terror" che, lungi dall'inibire le forse dell'uomo, si trasforma in una forma di sublime estetico che dà forma artistica a svariate manifestazioni della natura. Nella seconda parte, la lettura della "Critica della facoltà di giudizio" di Kant mette in evidenza soprattutto il carattere di affinità fra la paura e il sublime dinamico, paura è forza paralizzante e non estetizzabile per l'uomo. Tuttavia, il senso di debolezza che l'uomo prova di fronte alla natura terrificante, si trasforma nella consapevolezza morale della superiorità dell'essere portatore di idee morali sulla natura stessa, ancorché senza espressione estetica.File | Dimensione | Formato | |
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