Il brano è dedicato all’invalidità del contratto o di singole clausole nel quadro delle relazioni commerciali internazionali. Dopo un breve "résumé" di teoria generale – l’invalidità è luogo di profondi e perduranti dubbi dottrinali – particolare attenzione è prestata al conflitto fra le esigenze della prassi e quelle espresse dalle norme nazionali, generalmente imperative, che concernono i requisiti e le conseguenze dell’invalidità. Sono infatti queste norme a monopolizzare la materia, mentre le fonti internazionali, prima fra tutte la Convenzione di Vienna (o «CISG»), di regola la trascurano: ecco che la contrattualistica, nei limiti del possibile, è chiamata a fronteggiare criticamente quel materiale normativo, ora prendendone le distanze, ora accompagnandolo verso gli esiti auspicati, ora colmandone lacune ed imperfezioni; sul presupposto che il diritto dei contratti internazionali tende per natura ad emanciparsi dal suo “habitat” normativo territoriale e guadagnare, anche sotto il profilo dell’invalidità, una specie d’impermeabilità. Ricapitolati dunque i principali contenuti delle norme di riferimento, ivi comprese le regole-modello di “soft law” – regole difficili da sottoporre a giudizio di sintesi –, sono impartiti taluni suggerimenti pratici segnati dall’equilibrio o viceversa dal disequilibrio di potere fra le parti e un breve repertorio di clausole volte a tradurre i possibili risultati del negoziato.
Validity of Contract Terms
FERRANTE, Edoardo
2016-01-01
Abstract
Il brano è dedicato all’invalidità del contratto o di singole clausole nel quadro delle relazioni commerciali internazionali. Dopo un breve "résumé" di teoria generale – l’invalidità è luogo di profondi e perduranti dubbi dottrinali – particolare attenzione è prestata al conflitto fra le esigenze della prassi e quelle espresse dalle norme nazionali, generalmente imperative, che concernono i requisiti e le conseguenze dell’invalidità. Sono infatti queste norme a monopolizzare la materia, mentre le fonti internazionali, prima fra tutte la Convenzione di Vienna (o «CISG»), di regola la trascurano: ecco che la contrattualistica, nei limiti del possibile, è chiamata a fronteggiare criticamente quel materiale normativo, ora prendendone le distanze, ora accompagnandolo verso gli esiti auspicati, ora colmandone lacune ed imperfezioni; sul presupposto che il diritto dei contratti internazionali tende per natura ad emanciparsi dal suo “habitat” normativo territoriale e guadagnare, anche sotto il profilo dell’invalidità, una specie d’impermeabilità. Ricapitolati dunque i principali contenuti delle norme di riferimento, ivi comprese le regole-modello di “soft law” – regole difficili da sottoporre a giudizio di sintesi –, sono impartiti taluni suggerimenti pratici segnati dall’equilibrio o viceversa dal disequilibrio di potere fra le parti e un breve repertorio di clausole volte a tradurre i possibili risultati del negoziato.File | Dimensione | Formato | |
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