L’aumento delle patologie croniche degenerative ha posto le società contemporanee di fronte al fatto che i traguardi ottenuti non hanno consentito di rispondere a tutte le aspettative che avevano sollecitato. In particolare con il passaggio dalla prevalenza di malattie acute - che portavano in tempi non troppo lunghi alla guarigione oppure alla morte - alla maggiore incidenza di malattie croniche e/o complesse si sono rese evidenti le difficoltà del campo medico e di quello sociale nell’affrontarne la gestione e le ricadute sociali. Nel caso di patologie come le demenze o l’Alzheimer la scarsa visibilità nel dibattito pubblico appare una spia della difficoltà di affrontane la gestione, nonostante le stime ipotizzino un loro aumento consistente nei prossimi decenni e, attualmente, si contino circa un milione e mezzo di pazienti, quasi la metà dei quali con Alzheimer. L’articolo ricostruisce l’attenzione altalenante alla condizione della non autosufficienza e delle demenza in Italia per riflettere sulle possibili ragioni di quanto accade e sui rischi che tale rimozione può determinare nella gestione sociale di questo articolato insieme di patologie.
Il suono del silenzio: meccanismi e rischi della ridotta attenzione alle demenze nel discorso pubblico
BOSCO, Nicoletta
2017-01-01
Abstract
L’aumento delle patologie croniche degenerative ha posto le società contemporanee di fronte al fatto che i traguardi ottenuti non hanno consentito di rispondere a tutte le aspettative che avevano sollecitato. In particolare con il passaggio dalla prevalenza di malattie acute - che portavano in tempi non troppo lunghi alla guarigione oppure alla morte - alla maggiore incidenza di malattie croniche e/o complesse si sono rese evidenti le difficoltà del campo medico e di quello sociale nell’affrontarne la gestione e le ricadute sociali. Nel caso di patologie come le demenze o l’Alzheimer la scarsa visibilità nel dibattito pubblico appare una spia della difficoltà di affrontane la gestione, nonostante le stime ipotizzino un loro aumento consistente nei prossimi decenni e, attualmente, si contino circa un milione e mezzo di pazienti, quasi la metà dei quali con Alzheimer. L’articolo ricostruisce l’attenzione altalenante alla condizione della non autosufficienza e delle demenza in Italia per riflettere sulle possibili ragioni di quanto accade e sui rischi che tale rimozione può determinare nella gestione sociale di questo articolato insieme di patologie.File | Dimensione | Formato | |
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