I sistemi SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) si stanno configurando sempre più come un nuovo strumento di lavoro per molte professioni. Le caratteristiche che ne guidano la diffusione sono la relativa economicità e la sostanziale indipendenza dell’operatore da parti terze. All’accoppiata favorevole “SAPR + sensori ultraleggeri a basso costo” il merito di aver sdoganato e proposto al grande pubblico discipline tecniche come la fotogrammetria e il telerilevamento, introducendole in professioni ed ambiti produttivi più tradizionali. Tuttavia, benché ne sia stata ormai dimostrata l’utilità per applicazioni metriche, meno dimostrabile, allo stato attuale, è la loro efficacia nell’ambito del telerilevamento, dove l’alto grado di automazione, che pure gli algoritmi di trattamento delle immagini hanno raggiunto, non riesce a garantire una analoga semplicità di utilizzo e di lettura dell’informazione. In particolare nel settore agronomico, dove questi sistemi sono immaginati per la conduzione “mirata” delle pratiche colturali (agricoltura di precisione), il trasferimento tecnologico deve essere guidato in modo rigoroso, evitando le improvvisazioni che potrebbero portare, prima che il settore parta, ad un suo affossamento. E’ infatti vero che le tecniche di telerilevamento devono ancora dimostrare agli operatori di settore di poter generare informazioni in grado di indirizzare le loro pratiche agronomiche meglio di quanto possibile con approcci più tradizionali. Soprattutto, devono ancora dimostrare che i costi sono compatibili con quelli di conduzione ordinari, o che comunque la valenza economica (o ambientale) dei benefici prodotti copra almeno i costi sostenuti.
Considerazioni su costi e mercato potenziali del telerilevamento da SAPR in Italia nel settore vitivinicolo
BORGOGNO MONDINO, Enrico Corrado
2017-01-01
Abstract
I sistemi SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) si stanno configurando sempre più come un nuovo strumento di lavoro per molte professioni. Le caratteristiche che ne guidano la diffusione sono la relativa economicità e la sostanziale indipendenza dell’operatore da parti terze. All’accoppiata favorevole “SAPR + sensori ultraleggeri a basso costo” il merito di aver sdoganato e proposto al grande pubblico discipline tecniche come la fotogrammetria e il telerilevamento, introducendole in professioni ed ambiti produttivi più tradizionali. Tuttavia, benché ne sia stata ormai dimostrata l’utilità per applicazioni metriche, meno dimostrabile, allo stato attuale, è la loro efficacia nell’ambito del telerilevamento, dove l’alto grado di automazione, che pure gli algoritmi di trattamento delle immagini hanno raggiunto, non riesce a garantire una analoga semplicità di utilizzo e di lettura dell’informazione. In particolare nel settore agronomico, dove questi sistemi sono immaginati per la conduzione “mirata” delle pratiche colturali (agricoltura di precisione), il trasferimento tecnologico deve essere guidato in modo rigoroso, evitando le improvvisazioni che potrebbero portare, prima che il settore parta, ad un suo affossamento. E’ infatti vero che le tecniche di telerilevamento devono ancora dimostrare agli operatori di settore di poter generare informazioni in grado di indirizzare le loro pratiche agronomiche meglio di quanto possibile con approcci più tradizionali. Soprattutto, devono ancora dimostrare che i costi sono compatibili con quelli di conduzione ordinari, o che comunque la valenza economica (o ambientale) dei benefici prodotti copra almeno i costi sostenuti.File | Dimensione | Formato | |
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