Da quando Ajres [1] e Frosch [2] hanno introdotto i concetti di metabolismo e simbiosi industriale, la verifica delle situazioni produttive già esistenti e di quelle potenzialmente interessanti si è fatta più pressante. Numerosi studi a livello internazionale hanno sviluppato ragionamenti basati sullo scambio di sottoprodotti e rifiuti, con obiettivo non solo di salvaguardia ambientale ma soprattutto di risparmio di risorse. Pare che sia proprio quella degli scambi a livello regionale, l’esemplificazione dei parchi eco-industriali che ha riscosso maggiore successo. Obiettivo del lavoro è stato quello di partire dall’esperienza più riuscita, i “green twinning” come citava Chertow [3], all’interno delle diverse modalità che possono ricondursi ai parchi eco industriali per comprenderne i punti di forza e valutarne la replicabilità su aree geografiche diverse. Verificati gli scambi di sottoprodotti in alcuni parchi europei attraverso un’attenta analisi bibliografica, si è cercato di effettuare una fotografia dei settori produttivi maggiormente coinvolti sia a livello di estensione che di tipologia di sottoprodotti più scambiati. Attraverso il codice NACE di appartenenza delle imprese ci si è posti l’obiettivo di costituire una base utile per un successivo confronto con l’estensione e la presenza dei medesimi settori produttivi individuati su altre zone geografiche per ipotizzare, come anticipato, la replicabilità.

Simbiosi industriale: un'analisi ragionata dei settori chiave e degli interscambi più frequenti nelle esperienze europee

VESCE, Enrica;PAIROTTI, MARIA BEATRICE;BELTRAMO, Riccardo;
2016-01-01

Abstract

Da quando Ajres [1] e Frosch [2] hanno introdotto i concetti di metabolismo e simbiosi industriale, la verifica delle situazioni produttive già esistenti e di quelle potenzialmente interessanti si è fatta più pressante. Numerosi studi a livello internazionale hanno sviluppato ragionamenti basati sullo scambio di sottoprodotti e rifiuti, con obiettivo non solo di salvaguardia ambientale ma soprattutto di risparmio di risorse. Pare che sia proprio quella degli scambi a livello regionale, l’esemplificazione dei parchi eco-industriali che ha riscosso maggiore successo. Obiettivo del lavoro è stato quello di partire dall’esperienza più riuscita, i “green twinning” come citava Chertow [3], all’interno delle diverse modalità che possono ricondursi ai parchi eco industriali per comprenderne i punti di forza e valutarne la replicabilità su aree geografiche diverse. Verificati gli scambi di sottoprodotti in alcuni parchi europei attraverso un’attenta analisi bibliografica, si è cercato di effettuare una fotografia dei settori produttivi maggiormente coinvolti sia a livello di estensione che di tipologia di sottoprodotti più scambiati. Attraverso il codice NACE di appartenenza delle imprese ci si è posti l’obiettivo di costituire una base utile per un successivo confronto con l’estensione e la presenza dei medesimi settori produttivi individuati su altre zone geografiche per ipotizzare, come anticipato, la replicabilità.
2016
Ecomondo - EFFICIENT CIRCULAR INDUSTRY La pratica della simbiosi industriale in Italia . Casi applicativi ed orientamenti alla luce delle iniziati ve nazionali, europee ed internazionali
Rimini
8-11-2016
Green and Circular Economy: ricerca, innovazione e nuove opportunità
Maggioli
468
473
978 88 916 2029 3
simbiosi industriale, ecologia industriale, circular economy
Vesce, Enrica; Pairotti, Maria Beatrice; Beltramo, Riccardo; Santhià, Cristina
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