Negli ultimi anni, molte ricerche nel campo della filosofia del cinema hanno evidenziato come il film possa divenire strumento di espressione filosofica e luogo di produzione del pensiero. Partendo dalle tesi della film as philosophy, si individua nel concetto di mondo filmico il possibile fondamento di un’ecocritica cinematografica. Nel suo rivelarsi allo spettatore, il mondo filmico rappresenta l’orizzonte ermeneutico in cui può svolgersi l’interpretazione del pensiero ecofilosofico espresso dal film. L’ecocritica cinematografica deve perciò indagare la natura dei mondi filmici creati dal cinema e i modi in cui questi mondi filmici si rimettono in relazione con il mondo esterno e possono produrre cambiamenti su di esso. Come caso di studio per esemplificare le potenzialità di un’ecocritica del mondo filmico, viene svolta un’analisi interpretativa del film di Hayao Miyazaki La città incantata (2001). Con il viaggio iniziatico di Chihiro nel regno della strega Yubaba prende forma un mondo filmico che si regge su una peculiare dialettica simbolico-spaziale e su due differenti modi di intendere la realtà. In un’allegorica raffigurazione, tra spiriti e maiali, il mondo filmico dà espressione a un’etica ecologica che sostiene una possibile armoniosa relazione tra individuo e natura.
Il pensiero ecocritico nel cinema d’animazione giapponese. Il caso Chihiro
Alberto Baracco
2017-01-01
Abstract
Negli ultimi anni, molte ricerche nel campo della filosofia del cinema hanno evidenziato come il film possa divenire strumento di espressione filosofica e luogo di produzione del pensiero. Partendo dalle tesi della film as philosophy, si individua nel concetto di mondo filmico il possibile fondamento di un’ecocritica cinematografica. Nel suo rivelarsi allo spettatore, il mondo filmico rappresenta l’orizzonte ermeneutico in cui può svolgersi l’interpretazione del pensiero ecofilosofico espresso dal film. L’ecocritica cinematografica deve perciò indagare la natura dei mondi filmici creati dal cinema e i modi in cui questi mondi filmici si rimettono in relazione con il mondo esterno e possono produrre cambiamenti su di esso. Come caso di studio per esemplificare le potenzialità di un’ecocritica del mondo filmico, viene svolta un’analisi interpretativa del film di Hayao Miyazaki La città incantata (2001). Con il viaggio iniziatico di Chihiro nel regno della strega Yubaba prende forma un mondo filmico che si regge su una peculiare dialettica simbolico-spaziale e su due differenti modi di intendere la realtà. In un’allegorica raffigurazione, tra spiriti e maiali, il mondo filmico dà espressione a un’etica ecologica che sostiene una possibile armoniosa relazione tra individuo e natura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.