La ricezione di Properzio nella poesia flavia, oggetto di interventi sporadici negli ultimi decenni, merita uno studio approfondito. Stazio riserva all'elegia properziana un'attenzione speciale e in Tebaide, Achilleide e Silvae offre un ricco campionario di riprese, nel quadro di un rapporto col genere elegiaco intenso e variamente connotato nelle diverse opere. Di Properzio, Stazio si impegna a rielaborare iuncturae audaci, immagini di bellezza, formulazioni di exempla mitici, nella comune ricerca di uno stile teso e incisivo; con lui condivide l'interesse per la voce e il ruolo femminile, o per miti di travestismo che si prestano a sperimentazioni letterarie; da lui riprende, anche convertendoli alla celebrazione di patroni privati, i modi della poesia eziologica. La matrice properziana è spesso riconoscibile dietro il modello ovidiano, o accanto a echi di Virgilio e Orazio. Arditezze stilistiche impreziosiscono e addensano il discorso sublime della Tebaide; materiali properziani servono a costruire la poetica dell'ambiguità nell'Achilleide o a ritrarre la bellezza efebica nelle Silvae; correzioni a Properzio funzionano, nella poesia d'occasione, come ‘richiamo all'ordine dell'elegia’. Intensivo è il riuso dei programmi poetici properziani in contesti proemiali e programmatici di tutte e tre le opere di Stazio: distinti tra le riprese dagli altri augustei, linguaggio, metafore e sceneggiature di Properzio, oltre alla sua tattica dilatoria, danno forma al discorso di un professionista della poesia, che abbandona le contrapposizioni nette del poeta elegiaco per un nuovo relativismo dei generi. The reception of Propertius in Flavian poetry, sporadically investigated in the last decades, deserves an in-depth study. Statius reserves to Propertian elegy a special attention; in the Thebaid, Achilleid, and Silvae he offers a vast range of echoes, in the frame of a relation with the elegiac genre that is intense and variously connoted in his different works. Statius engages in reworking Propertius’ audacious iuncturae, images of beauty, formulations of mythical exempla, in the common search for a strained and incisive style; he shares with him the interest in the female voice and role, or in transvestism myths that lend themselves to literary experimentations; he takes from him the modes of aetiological poetry, even converting them to the celebration of private patrons. The Propertian matrix is often recognizable behind the Ovidian model, or next to echoes of Virgil and Horace. Stylistic boldness makes the sublime discourse of the Thebaid precious and dense; Propertian materials serve to construct the poetics of ambiguity in the Achilleid or to portray ephebic beauty in the Silvae; in the occasional poetry, corrections to Propertius function as a ‘call to order of elegy’. The reuse of Propertian poetic programmes is intensive in proemial and programmatic contexts of all the three works of Statius: distinguished among the echoes of the other Augustans, the language, metaphors and scenarios of Propertius, as well as his dilatory tactics, give form to the discourse of a professional poet, who abandons the clear-cut oppositions of the elegiac poet for a new relativism of genres.

La ricezione dell'elegia properziana nell'opera di Stazio

Federica Bessone
2018-01-01

Abstract

La ricezione di Properzio nella poesia flavia, oggetto di interventi sporadici negli ultimi decenni, merita uno studio approfondito. Stazio riserva all'elegia properziana un'attenzione speciale e in Tebaide, Achilleide e Silvae offre un ricco campionario di riprese, nel quadro di un rapporto col genere elegiaco intenso e variamente connotato nelle diverse opere. Di Properzio, Stazio si impegna a rielaborare iuncturae audaci, immagini di bellezza, formulazioni di exempla mitici, nella comune ricerca di uno stile teso e incisivo; con lui condivide l'interesse per la voce e il ruolo femminile, o per miti di travestismo che si prestano a sperimentazioni letterarie; da lui riprende, anche convertendoli alla celebrazione di patroni privati, i modi della poesia eziologica. La matrice properziana è spesso riconoscibile dietro il modello ovidiano, o accanto a echi di Virgilio e Orazio. Arditezze stilistiche impreziosiscono e addensano il discorso sublime della Tebaide; materiali properziani servono a costruire la poetica dell'ambiguità nell'Achilleide o a ritrarre la bellezza efebica nelle Silvae; correzioni a Properzio funzionano, nella poesia d'occasione, come ‘richiamo all'ordine dell'elegia’. Intensivo è il riuso dei programmi poetici properziani in contesti proemiali e programmatici di tutte e tre le opere di Stazio: distinti tra le riprese dagli altri augustei, linguaggio, metafore e sceneggiature di Properzio, oltre alla sua tattica dilatoria, danno forma al discorso di un professionista della poesia, che abbandona le contrapposizioni nette del poeta elegiaco per un nuovo relativismo dei generi. The reception of Propertius in Flavian poetry, sporadically investigated in the last decades, deserves an in-depth study. Statius reserves to Propertian elegy a special attention; in the Thebaid, Achilleid, and Silvae he offers a vast range of echoes, in the frame of a relation with the elegiac genre that is intense and variously connoted in his different works. Statius engages in reworking Propertius’ audacious iuncturae, images of beauty, formulations of mythical exempla, in the common search for a strained and incisive style; he shares with him the interest in the female voice and role, or in transvestism myths that lend themselves to literary experimentations; he takes from him the modes of aetiological poetry, even converting them to the celebration of private patrons. The Propertian matrix is often recognizable behind the Ovidian model, or next to echoes of Virgil and Horace. Stylistic boldness makes the sublime discourse of the Thebaid precious and dense; Propertian materials serve to construct the poetics of ambiguity in the Achilleid or to portray ephebic beauty in the Silvae; in the occasional poetry, corrections to Propertius function as a ‘call to order of elegy’. The reuse of Propertian poetic programmes is intensive in proemial and programmatic contexts of all the three works of Statius: distinguished among the echoes of the other Augustans, the language, metaphors and scenarios of Propertius, as well as his dilatory tactics, give form to the discourse of a professional poet, who abandons the clear-cut oppositions of the elegiac poet for a new relativism of genres.
2018
Properzio fra Repubblica e Principato, XXI Convegno internazionale, Accademia Properziana del Subasio, Assisi
Assisi - Cannara
30 maggio - 1° giugno 2016
Properzio fra Repubblica e Principato. Proceedings of the twenty-first international conference on Propertius, Assisi – Cannara, 30 May – 1 June 2016
Brepols
13
50
978-2-503-58125-5
Federica Bessone
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1661259
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