Il patriota piemontese Santorre di Santa Rosa intraprese nel 1803 un Grand tour per ampliare le proprie conoscenze in campo culturale, storico e artistico. Gli zibaldoni e gli epistolari da lui annotati nel corso del viaggio, oggi in gran parte inediti, contengono i ricordi delle città d’arte italiane visitate: giudizi estetici si alternano a commenti ispirati alla visione delle opere e alla lettura dei classici italiani e stranieri. Emergono costanti lo spiccato gusto artistico e l’eccezionale sensibilità dell’autore, ‘straniero in patria’, capace di lasciarsi coinvolgere fino in fondo dall’esperienza.
«Che maestosità ha la via che chiamano degli Uffizi!»: i ricordi di un Grand Tour nell’Italia del 1803
Chiara Tavella
2018-01-01
Abstract
Il patriota piemontese Santorre di Santa Rosa intraprese nel 1803 un Grand tour per ampliare le proprie conoscenze in campo culturale, storico e artistico. Gli zibaldoni e gli epistolari da lui annotati nel corso del viaggio, oggi in gran parte inediti, contengono i ricordi delle città d’arte italiane visitate: giudizi estetici si alternano a commenti ispirati alla visione delle opere e alla lettura dei classici italiani e stranieri. Emergono costanti lo spiccato gusto artistico e l’eccezionale sensibilità dell’autore, ‘straniero in patria’, capace di lasciarsi coinvolgere fino in fondo dall’esperienza.File in questo prodotto:
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