All'interno di un percorso ancora ricco di zone d'ombra, quello di Ottavio Leoni, superiore ritrattista a disegno della prima età barocca, i libri che racchiudevano variegate teorie di personaggi dalle più diverse connotazioni sociali dovevano sostanziare un versante nodale, ancora più della dimensione calcografica, per la diffusione e la velata, ma percepibile incidenza della sua cifra stilistica, in ambito non solo italiano. Le vicende stratificate, permeate anche da fatti storicamente drammatici (il secondo conflitto mondiale, tra tutti), dei volumi confluiti con la donazione Rivani (1823) nell'Accademia toscana di Scienze e Lettere La Colombaria fondata nel 1735 da Giovanni Girolamo de' Pazzi e smembrati per ragioni conservative nei decenni finali del Novecento, si intrecciano, attraverso protagonisti della vita culturale fiorentina tra Sette e Novecento, membri di quella stessa Accademia, con la storia del volume H della Biblioteca Marucelliana, la cui costituzione, in analogia con i volumi dell'antica Accademia fiorentina, si apre a nuove o rinnovate ipotesi interpretative anche sulla scia di inedite analisi codicologiche e di indagini di ordine tecnico. Tuttavia l'intreccio fiorentino appena evocato fortifica e conferma in relazione a tali evidenze documentali leoniane, il vincolo criptato di una storia più antica che trova origine in un terreno specifico della politica collezionistica romana di primo Seicento.
I volumi di ritratti di Ottavio Leoni. Aspetti storico-collezionistici, tecnico-conservativi. Pasquale Nerino Ferri e altri
Piera Giovanna TORDELLA
2018-01-01
Abstract
All'interno di un percorso ancora ricco di zone d'ombra, quello di Ottavio Leoni, superiore ritrattista a disegno della prima età barocca, i libri che racchiudevano variegate teorie di personaggi dalle più diverse connotazioni sociali dovevano sostanziare un versante nodale, ancora più della dimensione calcografica, per la diffusione e la velata, ma percepibile incidenza della sua cifra stilistica, in ambito non solo italiano. Le vicende stratificate, permeate anche da fatti storicamente drammatici (il secondo conflitto mondiale, tra tutti), dei volumi confluiti con la donazione Rivani (1823) nell'Accademia toscana di Scienze e Lettere La Colombaria fondata nel 1735 da Giovanni Girolamo de' Pazzi e smembrati per ragioni conservative nei decenni finali del Novecento, si intrecciano, attraverso protagonisti della vita culturale fiorentina tra Sette e Novecento, membri di quella stessa Accademia, con la storia del volume H della Biblioteca Marucelliana, la cui costituzione, in analogia con i volumi dell'antica Accademia fiorentina, si apre a nuove o rinnovate ipotesi interpretative anche sulla scia di inedite analisi codicologiche e di indagini di ordine tecnico. Tuttavia l'intreccio fiorentino appena evocato fortifica e conferma in relazione a tali evidenze documentali leoniane, il vincolo criptato di una storia più antica che trova origine in un terreno specifico della politica collezionistica romana di primo Seicento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.