Il saggio analizza il Da Ponte “espatriato volontario” seguendo le teorie dell’esilio di T. W. Adorno e Edward Said. Le questioni legate all'identità – di prete sposato, di ebreo cristianizzato, di veneziano (o italiano) emigrato – vengono discusse anche in base alle ripercussioni della funzione dell’esilio in vista della produzione artistica. L’esilio reale diventa, infatti, anche esilio metaforico nel caso dell’intellettuale, sia esso marginalizzato, o in atto di passare confini o di aprire nuovi dialoghi.
«Crucigfigatur ciaschedun dicea soggiungeva talun si ficchi in ghetto»: Emanuele Conegliano, intellettuale in esilio
Clara Allasia
2018-01-01
Abstract
Il saggio analizza il Da Ponte “espatriato volontario” seguendo le teorie dell’esilio di T. W. Adorno e Edward Said. Le questioni legate all'identità – di prete sposato, di ebreo cristianizzato, di veneziano (o italiano) emigrato – vengono discusse anche in base alle ripercussioni della funzione dell’esilio in vista della produzione artistica. L’esilio reale diventa, infatti, anche esilio metaforico nel caso dell’intellettuale, sia esso marginalizzato, o in atto di passare confini o di aprire nuovi dialoghi.File in questo prodotto:
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