Il saggio prende in esame la presenza, la funzione e l’evoluzione personaggio omosessuale nella narrativa di Natalia Ginzburg a partire da Valentino, uscito nel 1957 ma risalente al 1951, nel cui protagonista trova la sua prima epitome quella decostruzione degli stereotipi del maschile che occuperà gran parte dei romanzi degli anni Settanta e Ottanta, da Caro Michele (1973) a La città e la casa (1974). La metodologia adottata è più narratologica che sociologica, coerentemente con la convinzione che l’omosessualità maschile non sia per Ginzburg né una fonte di scandalo né il bersaglio di un giudizio morale né un oggetto di studio socio-antropologico, quanto piuttosto una funzione narrativa: Valentino non ha qualità; non ha sentimenti, anche se sfida la famiglia per sposare una donna più vecchia di lui, tanto brutta quanto ricca e tanto volitiva nella gestione dei propri affari quanto lui è pigro e inconcludente. Nell’economia narrativa del romanzo, così come nell’economia delle sue due famiglie, quella d’origine e quella cui dà vita, occupa uno spazio vuoto, è un vuoto; un punto cieco che ha però il potere di catalizzare e poi vanificare le speranze e i progetti altrui. Nel gravitare ostinato dei suoi personaggi intorno al centro vuoto di un personaggio assente, oltre che sospetto di inclinazioni omosessuali, Caro Michele (1973) sembra radicalizzare e al tempo stesso parodiare Valentino. Nella Città e la casa (1984) non c’è più neanche questo intento. Dall’esile traliccio narrativo di due dismissioni parallele, si diramano traiettorie esistenziali nelle quali ciascuno cerca negli altri o nega loro una protezione paterna ormai impossibile. Solo Alberico, il figlio omosessuale di Giuseppe, sembra avere l’energia per ricominciare. L’architettura mobile e imprevedibile dei romanzi degli anni Quaranta e Cinquanta va così in mille pezzi, lanciando i suoi minuscoli frammenti nell’orbita di un pianeta senza uomini.

Il vuoto del maschio. Stereotipi e anti-stereotipi della maschilità nei romanzi di Natalia Ginzburg

Beatrice Manetti
2018-01-01

Abstract

Il saggio prende in esame la presenza, la funzione e l’evoluzione personaggio omosessuale nella narrativa di Natalia Ginzburg a partire da Valentino, uscito nel 1957 ma risalente al 1951, nel cui protagonista trova la sua prima epitome quella decostruzione degli stereotipi del maschile che occuperà gran parte dei romanzi degli anni Settanta e Ottanta, da Caro Michele (1973) a La città e la casa (1974). La metodologia adottata è più narratologica che sociologica, coerentemente con la convinzione che l’omosessualità maschile non sia per Ginzburg né una fonte di scandalo né il bersaglio di un giudizio morale né un oggetto di studio socio-antropologico, quanto piuttosto una funzione narrativa: Valentino non ha qualità; non ha sentimenti, anche se sfida la famiglia per sposare una donna più vecchia di lui, tanto brutta quanto ricca e tanto volitiva nella gestione dei propri affari quanto lui è pigro e inconcludente. Nell’economia narrativa del romanzo, così come nell’economia delle sue due famiglie, quella d’origine e quella cui dà vita, occupa uno spazio vuoto, è un vuoto; un punto cieco che ha però il potere di catalizzare e poi vanificare le speranze e i progetti altrui. Nel gravitare ostinato dei suoi personaggi intorno al centro vuoto di un personaggio assente, oltre che sospetto di inclinazioni omosessuali, Caro Michele (1973) sembra radicalizzare e al tempo stesso parodiare Valentino. Nella Città e la casa (1984) non c’è più neanche questo intento. Dall’esile traliccio narrativo di due dismissioni parallele, si diramano traiettorie esistenziali nelle quali ciascuno cerca negli altri o nega loro una protezione paterna ormai impossibile. Solo Alberico, il figlio omosessuale di Giuseppe, sembra avere l’energia per ricominciare. L’architettura mobile e imprevedibile dei romanzi degli anni Quaranta e Cinquanta va così in mille pezzi, lanciando i suoi minuscoli frammenti nell’orbita di un pianeta senza uomini.
2018
n. 40 nuova serie
117
127
Natalia Ginzburg, maschilità, omosessualità, romanzo, Valentino, Caro Michele, La città e la casa
Beatrice Manetti
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