È noto che lo studio dell'entomofauna cadaverica può fornire utili indicazioni a fini tanatocronologici in fasi postmortali avanzate. Si tratta di acquisizione non recente: i primi casi descritti risalgono alla metà del secolo scorso. Il primo studio sistematico sull'argomento si deve a Megnin il quale raggruppò in otto squadre le specie che nel tempo si susseguono sul cadavere. Più recentemente, numerosi Autori hanno proposto criteri meno rigidi e centrato l'attenzione sulla bionomia degli insetti coinvolti. Tutti gli studi finora effettuati sono stati condotti con esame macroscopico degli insetti e delle loro larve o con microscopia ottica. Scopo di questa ricerca è quello di contribuire alla conoscenza morfologica degli stadi larvali e pupali di ditteri di interesse medico legale per una loro più agevole e sicura identificazione utilizzando il microscopio elettronico a scansione. Abbiamo, in particolare, studiato le strutture più utili per la differenziazione specifica, vale a dire gli spiracoli e le fasce spinose. L'obiettivo ultimo è la classificazione sistematica degli insetti in stadi larvali precoci, senza allestimento di allevamenti, che richiedono tempi lunghi e talvolta sono impossibili, quando sul cadavere sia stato fatto uso di insetticidi. I risultati preliminari ottenuti concernono essenzialmente la tecnica di preparazione dei campioni e sono assai incoraggianti. Le larve ed i pupari, usualmente molto sporchi, possono essere ripuliti con detergenti (Teepol) e con ultrasuoni, fino a rendere ben riconoscibili le strutture utili alla classificazione. Per quanto riguarda le larve, specie quelle più giovani, abbiamo osservato una marcata tendenza ad afflosciarsi ed accartocciarsi, cui abbiamo ovviato iniettandole con capillare di vetro con glicerina o direttamente con glutaraldeide. Peraltro, la preparazione dei campioni è identica a quella usuale per i preparati biologici, sino alla disidratazione al punto critico. I pupari, assai poveri in acqua, possono anche essere osservati senza disidratazione. La microscopia elettronica a scansione, in sintesi, pare ben si presti allo studio dell'entomologia cadaverica per la rapidità e facilità di allestimento dei preparati e per l'ottima qualità e la significatività delle immagini. Si tratta indubbiamente di un lungo lavoro sistematico; I'ostacolo principale consiste nella scarsità di contributi entomologici di base, indipendenti dall'interesse medico legale, sulla classificazione di stadi larvali con la particolare metodica.
Uso del microscopio elettronico a scansione in entomologia cadaverica
TORRE Carlo;VARETTO Lorenzo;MATTUTINO Grazia
1989-01-01
Abstract
È noto che lo studio dell'entomofauna cadaverica può fornire utili indicazioni a fini tanatocronologici in fasi postmortali avanzate. Si tratta di acquisizione non recente: i primi casi descritti risalgono alla metà del secolo scorso. Il primo studio sistematico sull'argomento si deve a Megnin il quale raggruppò in otto squadre le specie che nel tempo si susseguono sul cadavere. Più recentemente, numerosi Autori hanno proposto criteri meno rigidi e centrato l'attenzione sulla bionomia degli insetti coinvolti. Tutti gli studi finora effettuati sono stati condotti con esame macroscopico degli insetti e delle loro larve o con microscopia ottica. Scopo di questa ricerca è quello di contribuire alla conoscenza morfologica degli stadi larvali e pupali di ditteri di interesse medico legale per una loro più agevole e sicura identificazione utilizzando il microscopio elettronico a scansione. Abbiamo, in particolare, studiato le strutture più utili per la differenziazione specifica, vale a dire gli spiracoli e le fasce spinose. L'obiettivo ultimo è la classificazione sistematica degli insetti in stadi larvali precoci, senza allestimento di allevamenti, che richiedono tempi lunghi e talvolta sono impossibili, quando sul cadavere sia stato fatto uso di insetticidi. I risultati preliminari ottenuti concernono essenzialmente la tecnica di preparazione dei campioni e sono assai incoraggianti. Le larve ed i pupari, usualmente molto sporchi, possono essere ripuliti con detergenti (Teepol) e con ultrasuoni, fino a rendere ben riconoscibili le strutture utili alla classificazione. Per quanto riguarda le larve, specie quelle più giovani, abbiamo osservato una marcata tendenza ad afflosciarsi ed accartocciarsi, cui abbiamo ovviato iniettandole con capillare di vetro con glicerina o direttamente con glutaraldeide. Peraltro, la preparazione dei campioni è identica a quella usuale per i preparati biologici, sino alla disidratazione al punto critico. I pupari, assai poveri in acqua, possono anche essere osservati senza disidratazione. La microscopia elettronica a scansione, in sintesi, pare ben si presti allo studio dell'entomologia cadaverica per la rapidità e facilità di allestimento dei preparati e per l'ottima qualità e la significatività delle immagini. Si tratta indubbiamente di un lungo lavoro sistematico; I'ostacolo principale consiste nella scarsità di contributi entomologici di base, indipendenti dall'interesse medico legale, sulla classificazione di stadi larvali con la particolare metodica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.