Sino all’inizio del Novecento, in alta Valle Po, uno dei mestieri stagionali che vedeva impegnati gli uomini durante l’inverno era quello dei pettinatori di canapa. A gruppi di tre, scendevano in Piemonte e in Liguria o si dirigevano in Francia per cardare la fibra grezza. Come nel caso di altre maestranze itineranti (spazzacamini, ramai, calzolai, muratori, ecc.), nel corso del tempo acquisirono e contribuirono a elaborare uno speciale gergo, chiamato pantòis a Crissolo e grapiét a Ostana. Si tratta di un linguaggio dal forte valore identitario, al quale essi facevano ricorso anche a scopo di difesa. Quella che viene pubblicata qui è parte della tesi di laurea di Gustavo Malan dedicata al pantòis; essa si basa su dati raccolti negli anni ’40 del XX secolo, intervistando alcuni degli ultimi gerganti di Crissolo (in particolare Claudio Perotti, il «patriarca delle guide del Monviso») e presenta un ricco glossario corredato da alcuni testi introduttivi e da ipotesi di interpretazione etimologica dei singoli termini. A questo nucleo originario, sono stati aggiunti alcuni testi e un repertorio italiano-gergo che contribuiscono a valorizzare il lavoro, sia come documento storico sia come strumento di conoscenza di un particolare gergo occitano.
Il gergo dei canapini di Crissolo
Pons Aline;Rivoira Matteo
2019-01-01
Abstract
Sino all’inizio del Novecento, in alta Valle Po, uno dei mestieri stagionali che vedeva impegnati gli uomini durante l’inverno era quello dei pettinatori di canapa. A gruppi di tre, scendevano in Piemonte e in Liguria o si dirigevano in Francia per cardare la fibra grezza. Come nel caso di altre maestranze itineranti (spazzacamini, ramai, calzolai, muratori, ecc.), nel corso del tempo acquisirono e contribuirono a elaborare uno speciale gergo, chiamato pantòis a Crissolo e grapiét a Ostana. Si tratta di un linguaggio dal forte valore identitario, al quale essi facevano ricorso anche a scopo di difesa. Quella che viene pubblicata qui è parte della tesi di laurea di Gustavo Malan dedicata al pantòis; essa si basa su dati raccolti negli anni ’40 del XX secolo, intervistando alcuni degli ultimi gerganti di Crissolo (in particolare Claudio Perotti, il «patriarca delle guide del Monviso») e presenta un ricco glossario corredato da alcuni testi introduttivi e da ipotesi di interpretazione etimologica dei singoli termini. A questo nucleo originario, sono stati aggiunti alcuni testi e un repertorio italiano-gergo che contribuiscono a valorizzare il lavoro, sia come documento storico sia come strumento di conoscenza di un particolare gergo occitano.File | Dimensione | Formato | |
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