Le terrecotte architettoniche nella Selinunte del V secolo a.C.

Nel V secolo a.C. a Selinunte la stagione dei rivestimenti fittili monumentali si è ormai conclusa e le terrecotte architettoniche destinate ai tetti sono diventate un materiale edilizio prodotto in serie, realizzato per costruzioni di assetto, dimensioni e funzioni diversi. La numerosità delle officine produttrici è chiaramente documentata dalle stampiglie che marchiano tegole e coppi con un ricco e variegato repertorio di segni alfabetici e analfabetici, simboli e soggetti figurati. Pregevoli opere artigianali, nella maggior parte ancora destinate al tetto di più di un edificio, sono gli acroteri che si fissavano ai coppi di colmo tramite inchiodatura e le antefisse figurate. Le diverse serie degli acroteri assumono le forme di una elegante palmetta svettante su coppie di volute; i vari tipi di antefisse riproducono le più diffuse maschere sileniche e gorgoniche o i più rari volti giovanili nei quali è forse da riconoscere l’immagine di una delle locali divinità fluviali.