Il cotributo tratta l’intervento di restauro e le analisi scientifiche condotte sul cratere a figure rosse attribuito al Pittore di Locri (numero inventario 105434), risalente al 380-360 a.C.. L’opera è stata rinvenuta in frammenti nel 1956 durante gli scavi archeologici della Necropoli di Lucifero, a Locri Epizefiri, ed è stata conservata fino a qualche anno fa nei magazzini del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria. In questo lasso di tempo è stata sottoposta a diversi restauri, il primo tra i quali è stato datato agli anni tra il 1954 e il 1961, attraverso un cartellino che accompagnava il vaso. Il deterioramento dei materiali utilizzati in tale sede e il collasso della struttura hanno reso necessario il presente intervento. L’indagine delle tecniche esecutive impiegate per la sua realizzazione trova ulteriore motivazione nel più ampio studio condotto in relazione ai processi tecnologici utilizzati per questa classe di manufatti; con tali reperti, ascritti alla produzione del Gruppo di Locri, si è operato un utile confronto per definirne il comune ductus. In particolar modo dalle osservazioni effettuate sono derivate ipotesi e riflessioni sulle modalità di esecuzione del disegno preparatorio e dei diversi strati costituenti l’opera, più nello specifico corpo ceramico, miltos rosso, vernice nera e decorazioni bianche. Un ulteriore approfondimento è stato dedicato alle diverse fenomenologie di degrado riscontrate, cercando di ricondurre ognuna di esse ad una determinata causa e analizzando le possibili implicazioni conservative insite nella loro presenza. Nello specifico si è verificata l’incidenza, possibile o effettiva, delle operazioni di pulitura, incollaggio, protezione e integrazione svolte abitualmente nel corso della seconda metà del secolo, con una particolare cura nella documentazione delle proprietà dei materiali (acidi, gommalacca e polivinilacetato) e nella determinazione della loro compatibilità con il supporto ceramico.

Studio e restauro di un cratere a figure rosse del Pittore di Locri

Marco Demmelbauer;Diego Elia;Monica Gulmini;
2019-01-01

Abstract

Il cotributo tratta l’intervento di restauro e le analisi scientifiche condotte sul cratere a figure rosse attribuito al Pittore di Locri (numero inventario 105434), risalente al 380-360 a.C.. L’opera è stata rinvenuta in frammenti nel 1956 durante gli scavi archeologici della Necropoli di Lucifero, a Locri Epizefiri, ed è stata conservata fino a qualche anno fa nei magazzini del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria. In questo lasso di tempo è stata sottoposta a diversi restauri, il primo tra i quali è stato datato agli anni tra il 1954 e il 1961, attraverso un cartellino che accompagnava il vaso. Il deterioramento dei materiali utilizzati in tale sede e il collasso della struttura hanno reso necessario il presente intervento. L’indagine delle tecniche esecutive impiegate per la sua realizzazione trova ulteriore motivazione nel più ampio studio condotto in relazione ai processi tecnologici utilizzati per questa classe di manufatti; con tali reperti, ascritti alla produzione del Gruppo di Locri, si è operato un utile confronto per definirne il comune ductus. In particolar modo dalle osservazioni effettuate sono derivate ipotesi e riflessioni sulle modalità di esecuzione del disegno preparatorio e dei diversi strati costituenti l’opera, più nello specifico corpo ceramico, miltos rosso, vernice nera e decorazioni bianche. Un ulteriore approfondimento è stato dedicato alle diverse fenomenologie di degrado riscontrate, cercando di ricondurre ognuna di esse ad una determinata causa e analizzando le possibili implicazioni conservative insite nella loro presenza. Nello specifico si è verificata l’incidenza, possibile o effettiva, delle operazioni di pulitura, incollaggio, protezione e integrazione svolte abitualmente nel corso della seconda metà del secolo, con una particolare cura nella documentazione delle proprietà dei materiali (acidi, gommalacca e polivinilacetato) e nella determinazione della loro compatibilità con il supporto ceramico.
2019
Il restauro della ceramica. Studio dei materiali e delle forme di degrado, progettazione di interventi di restauro e conservazione
Faenza
29 novembre 2019
Bollettino del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza Faenza - a. CV, n. 1/2, 2019
Edizioni Polistampa
83
90
978-88-596-2059-4
Restauro, Ceramica, Pittore di Locri
Silvia Gobbato, Marco Demmelbauer, Diego Elia, Monica Gulmini, Tiziana Cavaleri
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