La raccolta di scritti che ho qui il privilegio di presentare dichiara già, a partire dal suo titolo, La seconda vita delle iscrizioni. E molte altre ancora, il programma culturale che persegue. Come secondo volume della Collana Studi e Testi di Epigrafia, infatti, esso affronta di petto il tema che ci sta a cuore: i documenti epigrafici, cioè, visti in una evoluzione diacronica che non intende porsi confini temporali e neppure sottostare a limitazioni, di carattere disciplinare o tematico. Gli unici confini ammessi sono costituiti dalle iscrizioni stesse, colte, studiate e descritte, però, con una accezione fortemente selettiva. Vogliamo infatti addentrarci in un ambito di ricerca poco esplorato, cioè “la vita dopo la vita” delle iscrizioni, in altre parole la loro forte e vigorosa ricomparsa al di fuori e al di là del contesto primario, legato all’incisione e all’esposizione originarie. Intendo in particolare la diretta influenza che il manufatto iscritto ha esercitato sulla ricezione delle età contemporanee o di quelle successive, anche in funzione disgiunta dai primitivi e contestuali contenuti epigrafici: in sintesi sarà oggetto di indagine la vita ‘altra’ delle iscrizioni, che potremmo definire come seconda vita o come successive molteplici vite, quelle cioè che proseguono la propria azione ed esistenza in veste nuova e rifunzionalizzata secondo le esigenze o le emozioni o le aspettative di altri utenti e fruitori, posteriori oppure contemporanei.

La seconda vita delle iscrizioni. E molte altre ancora.

Culasso Gastaldi E.
2020-01-01

Abstract

La raccolta di scritti che ho qui il privilegio di presentare dichiara già, a partire dal suo titolo, La seconda vita delle iscrizioni. E molte altre ancora, il programma culturale che persegue. Come secondo volume della Collana Studi e Testi di Epigrafia, infatti, esso affronta di petto il tema che ci sta a cuore: i documenti epigrafici, cioè, visti in una evoluzione diacronica che non intende porsi confini temporali e neppure sottostare a limitazioni, di carattere disciplinare o tematico. Gli unici confini ammessi sono costituiti dalle iscrizioni stesse, colte, studiate e descritte, però, con una accezione fortemente selettiva. Vogliamo infatti addentrarci in un ambito di ricerca poco esplorato, cioè “la vita dopo la vita” delle iscrizioni, in altre parole la loro forte e vigorosa ricomparsa al di fuori e al di là del contesto primario, legato all’incisione e all’esposizione originarie. Intendo in particolare la diretta influenza che il manufatto iscritto ha esercitato sulla ricezione delle età contemporanee o di quelle successive, anche in funzione disgiunta dai primitivi e contestuali contenuti epigrafici: in sintesi sarà oggetto di indagine la vita ‘altra’ delle iscrizioni, che potremmo definire come seconda vita o come successive molteplici vite, quelle cioè che proseguono la propria azione ed esistenza in veste nuova e rifunzionalizzata secondo le esigenze o le emozioni o le aspettative di altri utenti e fruitori, posteriori oppure contemporanei.
2020
Edizioni dell'Orso
2
1
452
978-88-3613-024-5
https://www.ediorso.it/studi-e-testi-di-epigrafia.html
Epigrafi, seconda vita, rifunzionalizzazione.
Culasso Gastaldi E.
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