Al tema che mi è stato assegnato (territorio ed uguaglianza) e al conseguente titolo in cui ho tradotto come sintesi delle considerazioni che ora esporrò, è opportuno premettere alcune precisazioni terminologiche. In primo luogo sul termine territorio. Come ha ben evidenziato Gino Scaccia il territo rio gode di uno “statuto epistemico multiforme”1 che muta a seconda delle scienze che lo pongono ad oggetto di indagine. Il significato che ne ho assunto è quello di «sovranità sta tuale» (lo spazio politico normativo che si separa dalla concretezza della Terra). Significato fatto proprio dalla dottrina giuridica che si è formata intorno al paradigma concettuale dello Stato-nazione. Le motivazioni di tale scelta sono connesse agli altri elementi con cui ho posto in relazione la nozione stessa. In secondo luogo, e conseguentemente, l’uguaglianza di cui discuto è quella dei diritti dell’uomo, consacrati dalle Dichiarazioni americana e francese del 1776 e del 1789 nella loro traduzione più prettamente politica e sociale. Non dunque l’eguaglianza dello stato di natura (il c.d. cosmopolitismo) ma la moderna eguaglianza davanti alla legge, nella proiezione storica introdotta prepotentemente nel panorama mondiale dalle prime Costituzioni francesi. Ed ancora, l’uguaglianza di cui mi occupo è quella connessa al versante sociale che la nostra Costituzione traduce nell’art. 3, comma 1, nel precetto dell’uguaglianza delle condizioni sociali e, nel comma 2 della medesima norma, nell’obbligo (per la Repubblica) della rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale. Perciò, in terzo luogo ho dovuto fare i conti con il fattore globalizzazione e, in partico lare con la sua dimensione economica e finanziaria che è divenuta un termine di paragone ineliminabile sui temi in oggetto. Non vi è dubbio, infatti, che la globalizzazione ha certamente travolto il concetto di territorio (come sovranità statuale) e sta mettendo altrettanto in discussione il concetto (e la pratica) di uguaglianza nelle accezioni sopra riferite, attraverso l’aumento delle disuguaglianze tra Stati, ma soprattutto attraverso l’aumento delle disuguaglianza.
Le dimensioni spaziali dell’uguaglianza
Poggi A. M.
2020-01-01
Abstract
Al tema che mi è stato assegnato (territorio ed uguaglianza) e al conseguente titolo in cui ho tradotto come sintesi delle considerazioni che ora esporrò, è opportuno premettere alcune precisazioni terminologiche. In primo luogo sul termine territorio. Come ha ben evidenziato Gino Scaccia il territo rio gode di uno “statuto epistemico multiforme”1 che muta a seconda delle scienze che lo pongono ad oggetto di indagine. Il significato che ne ho assunto è quello di «sovranità sta tuale» (lo spazio politico normativo che si separa dalla concretezza della Terra). Significato fatto proprio dalla dottrina giuridica che si è formata intorno al paradigma concettuale dello Stato-nazione. Le motivazioni di tale scelta sono connesse agli altri elementi con cui ho posto in relazione la nozione stessa. In secondo luogo, e conseguentemente, l’uguaglianza di cui discuto è quella dei diritti dell’uomo, consacrati dalle Dichiarazioni americana e francese del 1776 e del 1789 nella loro traduzione più prettamente politica e sociale. Non dunque l’eguaglianza dello stato di natura (il c.d. cosmopolitismo) ma la moderna eguaglianza davanti alla legge, nella proiezione storica introdotta prepotentemente nel panorama mondiale dalle prime Costituzioni francesi. Ed ancora, l’uguaglianza di cui mi occupo è quella connessa al versante sociale che la nostra Costituzione traduce nell’art. 3, comma 1, nel precetto dell’uguaglianza delle condizioni sociali e, nel comma 2 della medesima norma, nell’obbligo (per la Repubblica) della rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale. Perciò, in terzo luogo ho dovuto fare i conti con il fattore globalizzazione e, in partico lare con la sua dimensione economica e finanziaria che è divenuta un termine di paragone ineliminabile sui temi in oggetto. Non vi è dubbio, infatti, che la globalizzazione ha certamente travolto il concetto di territorio (come sovranità statuale) e sta mettendo altrettanto in discussione il concetto (e la pratica) di uguaglianza nelle accezioni sopra riferite, attraverso l’aumento delle disuguaglianze tra Stati, ma soprattutto attraverso l’aumento delle disuguaglianza.| File | Dimensione | Formato | |
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