Nella mappa «psicogeografica» di Berto, la Calabria è il luogo del volontario dispatrio, per sottrarsi al vero esilio, quello della paura del «foglio bianco», e tornare a praticare il «difficile mestiere di scrivere». Il «profondo sud» è per lui lo spazio fisico dove si coniugano «bellezza e povertà» al di là della «geografia immaginaria» di cui parla Said, il luogo dal quale partire per «senso dell’avventura», o meglio, per «bramosia di lontananze». Berto, che non esita a definirsi «scrittore meridionalista», intrattiene con questa «terra di contrasti» un rapporto che passa attraverso una «realtà» che costantemente lo «aggredisce», senza però mai cedere al «sogno» neorealista o farne il luogo del mito (modalità entrambe appartenute a Pavese, riferimento costante nella sua riflessione critica). In Berto «povertà e bellezza», realtà e mito collaborano parimenti a fare di questa ‘terra d’esilio’ qualcosa di diverso e qualcosa di più: il luogo in cui «il passato e il presente si congiungono senza dimensioni» e «si può vivere nel tempo che si vuole».

«Il mare di Ulisse». Giuseppe Berto ovvero il volontario dispatrio

Laura Nay
2020-01-01

Abstract

Nella mappa «psicogeografica» di Berto, la Calabria è il luogo del volontario dispatrio, per sottrarsi al vero esilio, quello della paura del «foglio bianco», e tornare a praticare il «difficile mestiere di scrivere». Il «profondo sud» è per lui lo spazio fisico dove si coniugano «bellezza e povertà» al di là della «geografia immaginaria» di cui parla Said, il luogo dal quale partire per «senso dell’avventura», o meglio, per «bramosia di lontananze». Berto, che non esita a definirsi «scrittore meridionalista», intrattiene con questa «terra di contrasti» un rapporto che passa attraverso una «realtà» che costantemente lo «aggredisce», senza però mai cedere al «sogno» neorealista o farne il luogo del mito (modalità entrambe appartenute a Pavese, riferimento costante nella sua riflessione critica). In Berto «povertà e bellezza», realtà e mito collaborano parimenti a fare di questa ‘terra d’esilio’ qualcosa di diverso e qualcosa di più: il luogo in cui «il passato e il presente si congiungono senza dimensioni» e «si può vivere nel tempo che si vuole».
2020
Scritture del dispatrio, atti del XX Convegno Internazionale della Mod
Università della Basilicata
14-16 giugno 2018
Scritture del dispatrio,
ETS
275
283
978-884675864-4
Berto, Sud, Calabria, dispatrio
Laura Nay
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