Le difficoltà produttive evidenziate nel tempo dalla castanicoltura italiana e la conseguente incostanza dell’offerta, a fronte di una domanda in crescita, sia per il consumo diretto, sia per quello industriale, sono uno stimolo a ricercare nuove modalità di coltivazione del castagno che permettano una maggiore regolarità dell’offerta e, al contempo, consentano soddisfacenti risultati economici. Per tale ragione stanno diffondendosi nuove forme di conduzione del castagneto, impiantato e gestito come un moderno impianto frutticolo, dunque con densità superiori rispetto a quelle riscontrabili nella tradizionale castanicoltura di tipo estensivo/boschivo, piante di habitus più contenuto attraverso l’impiego di nuove tecniche colturali e nuovi materiali genetici Necessaria è, inoltre, la dotazione di impianto di irrigazione localizzata ed un regolare piano di fertilizzazione e difesa fitosanitaria. Le cultivar che sinora hanno risposto meglio a tale innovativa tipologia gestionale sono gli ibridi euro-giapponesi, come Bouche de Bétizac, Marigoule, Marsol e Maraval, ma il modello ad alta densità è già applicato, anche se solo in via sperimentale, anche a varietà tradizionali di Castanea sativa. Alla luce dei diversi possibili modelli colturali, lo studio intende valutare i risultati economico-finanziari attesi per le principali tipologie e cultivar, sia tramite raccolta diretta dei dati presso imprese produttrici, sia con l’ausilio di dati sperimentali. La metodologia adottata, in particolare, è rappresentata dall’analisi costi-ricavi che, come noto, definisce un preciso orizzonte temporale di durata dell’investimento e ne analizza quindi i flussi monetari per singolo anno, calcolando poi gli indicatori di performances finanziaria (VAN, SRI e TRC). Tale metodologia, dunque, permette una valutazione che evidenzia gli impatti finanziari di impianti a diversa durata e a diverso ciclo produttivo.
Analisi economico-finanziaria di impianti castanicoli intensivi
Beccaro G. L.
;Mellano M. G.
2019-01-01
Abstract
Le difficoltà produttive evidenziate nel tempo dalla castanicoltura italiana e la conseguente incostanza dell’offerta, a fronte di una domanda in crescita, sia per il consumo diretto, sia per quello industriale, sono uno stimolo a ricercare nuove modalità di coltivazione del castagno che permettano una maggiore regolarità dell’offerta e, al contempo, consentano soddisfacenti risultati economici. Per tale ragione stanno diffondendosi nuove forme di conduzione del castagneto, impiantato e gestito come un moderno impianto frutticolo, dunque con densità superiori rispetto a quelle riscontrabili nella tradizionale castanicoltura di tipo estensivo/boschivo, piante di habitus più contenuto attraverso l’impiego di nuove tecniche colturali e nuovi materiali genetici Necessaria è, inoltre, la dotazione di impianto di irrigazione localizzata ed un regolare piano di fertilizzazione e difesa fitosanitaria. Le cultivar che sinora hanno risposto meglio a tale innovativa tipologia gestionale sono gli ibridi euro-giapponesi, come Bouche de Bétizac, Marigoule, Marsol e Maraval, ma il modello ad alta densità è già applicato, anche se solo in via sperimentale, anche a varietà tradizionali di Castanea sativa. Alla luce dei diversi possibili modelli colturali, lo studio intende valutare i risultati economico-finanziari attesi per le principali tipologie e cultivar, sia tramite raccolta diretta dei dati presso imprese produttrici, sia con l’ausilio di dati sperimentali. La metodologia adottata, in particolare, è rappresentata dall’analisi costi-ricavi che, come noto, definisce un preciso orizzonte temporale di durata dell’investimento e ne analizza quindi i flussi monetari per singolo anno, calcolando poi gli indicatori di performances finanziaria (VAN, SRI e TRC). Tale metodologia, dunque, permette una valutazione che evidenzia gli impatti finanziari di impianti a diversa durata e a diverso ciclo produttivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.