C’è quella «in fondo al pozzo» (F. De Gregori, Il ragazzo) e quella morta piccola, sotto la quale «dormivamo senza paura» (F. De André, Fiume Sand Creek), quella che «stasera al solito posto […] sembra strana» (A. Venditti, Notte prima degli esami) e quella che «con un mucchio di stelle cade per strada» (L. Dalla, Anna e Marco). C’è la luna con la faccia da strega (C. Lolli, Incubo numero uno), quella che, tra milioni di stelle, tiene su la vita «con un paio di bretelle» (D. Brunori, Tra milioni di stelle) e quella che può spiegare «dov’è la strada che porta a lei» (V. Capossela, Signora luna). E ancora, la luna che «tesserebbe i capelli e il viso» (F. De André, Se ti tagliassero a pezzetti), quella che «portò la disperazione tra gli zingari» (L. Dalla, L’ultima luna) e la luna grande, che si srotola sopra i tetti di Torino, «un gomitolo di lana che cammina» (G. Testa, Biancaluna).
«Se ci fosse la luna si potrebbe cantare»: le lune dei cantautori
Luca Bellone
2019-01-01
Abstract
C’è quella «in fondo al pozzo» (F. De Gregori, Il ragazzo) e quella morta piccola, sotto la quale «dormivamo senza paura» (F. De André, Fiume Sand Creek), quella che «stasera al solito posto […] sembra strana» (A. Venditti, Notte prima degli esami) e quella che «con un mucchio di stelle cade per strada» (L. Dalla, Anna e Marco). C’è la luna con la faccia da strega (C. Lolli, Incubo numero uno), quella che, tra milioni di stelle, tiene su la vita «con un paio di bretelle» (D. Brunori, Tra milioni di stelle) e quella che può spiegare «dov’è la strada che porta a lei» (V. Capossela, Signora luna). E ancora, la luna che «tesserebbe i capelli e il viso» (F. De André, Se ti tagliassero a pezzetti), quella che «portò la disperazione tra gli zingari» (L. Dalla, L’ultima luna) e la luna grande, che si srotola sopra i tetti di Torino, «un gomitolo di lana che cammina» (G. Testa, Biancaluna).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.