La figura dell’innovatore è spesso descritta con le sembianze dell’eroe moderno: un individuo con caratteristiche eccezionali e comportamenti radicalmente diversi dal resto della popolazione. In virtù di questa supposta eccezionalità, è andata sovrapponendosi la logica dell’innovazione con la logica dell’eccellenza, cosicché, in diversi contesti, le risorse vengono destinate a una platea ristretta di individui. Questo studio ha il seguente interrogativo: gli innovatori hanno davvero caratteristiche così differenti dal resto della popolazione? Per rispondere a questo interrogativo, si è condotto un esperimento di laboratorio in cui i comportamenti di un gruppo di lavoratori ad elevato potenziale innovativo sono stati confrontati con quelli di individui a potenziale moderato o meno. Attraverso dei task sono state misurate le differenze tra i due gruppi in termini di propensione alla fiducia interpersonale, al rischio, all’altruismo e all’egualitarismo. I risultati mostrano che nessuna delle misure comportamentali costruite è più alta tra gli innovatori ad elevato potenziale rispetto al resto dei lavoratori, ad eccezione della propensione al rischio, risultata appena al di sopra della soglia di significatività. Lo studio conclude sollevando l’avvio di una discussione, anche attraverso ulteriori studi più estesi, circa la legittimità della sovrapposizione tra logica dell’innovazione e logica dell’eccellenza.
Diversi ma non troppo. Studiare gli innovatori in laboratorio
Sara Romanò
;Tania Parisi
;Giulia Bocca;Davide Barrera;Filippo Barbera
2021-01-01
Abstract
La figura dell’innovatore è spesso descritta con le sembianze dell’eroe moderno: un individuo con caratteristiche eccezionali e comportamenti radicalmente diversi dal resto della popolazione. In virtù di questa supposta eccezionalità, è andata sovrapponendosi la logica dell’innovazione con la logica dell’eccellenza, cosicché, in diversi contesti, le risorse vengono destinate a una platea ristretta di individui. Questo studio ha il seguente interrogativo: gli innovatori hanno davvero caratteristiche così differenti dal resto della popolazione? Per rispondere a questo interrogativo, si è condotto un esperimento di laboratorio in cui i comportamenti di un gruppo di lavoratori ad elevato potenziale innovativo sono stati confrontati con quelli di individui a potenziale moderato o meno. Attraverso dei task sono state misurate le differenze tra i due gruppi in termini di propensione alla fiducia interpersonale, al rischio, all’altruismo e all’egualitarismo. I risultati mostrano che nessuna delle misure comportamentali costruite è più alta tra gli innovatori ad elevato potenziale rispetto al resto dei lavoratori, ad eccezione della propensione al rischio, risultata appena al di sopra della soglia di significatività. Lo studio conclude sollevando l’avvio di una discussione, anche attraverso ulteriori studi più estesi, circa la legittimità della sovrapposizione tra logica dell’innovazione e logica dell’eccellenza.File | Dimensione | Formato | |
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