Valutazione delle potenziali ricadute dell'uso di dissuasori acustici "Uno dei principali obiettivi perseguiti dal progetto LIFE-NATURA 1999 (NAT/IT/006271) “Azioni urgenti di conservazione di Caretta caretta nelle isole Pelagie” consiste nella riduzione delle catture accidentali di tartarughe marine ad opera dei palangari di superficie impiegati dalle marinerie locali durante la pesca al pesce spada (Xiphias gladius). A tale scopo abbiamo verificato se l’impiego di emettitori di suoni abbinati ai palangari potesse funzionare da deterrente per le tartarughe e conseguentemente ridurre il numero di catture accidentali. Durante il 2001 abbiamo testato 8 esemplari (6 subadulti e 2 giovani) presso le strutture della Fondazione Cetacea di Riccione. I test sono stati condotti in una vasca circolare scoperta di 10 m di diametro. Le tartarughe sono state sottoposte all’ascolto di una serie di segnali a banda stretta e di rumori sintetizzati di frequenza compresa tra 0 e 800 Hz. Ogni suono è stato emesso per 30”, a cui seguivano 30” di silenzio, per un totale massimo di 4 minuti. L’intensità massima adottata è stata di 40 dB. La sperimentazione, volta alla verifica del comportamento (allontanamento/ avvicinamento/risposta nulla/nessuna risposta) delle tartarughe marine in risposta all’emissione di uno stimolo acustico, può essere suddivisa in tre fasi consecutive. La prima (I) consisteva nel porre in acqua l’altoparlante mobile subacqueo e verificare la risposta dell’esemplare. Quindi (II) si procedeva avvicinando l’altoparlante sino ad 1 m dalla tartaruga e verificando la risposta di quest’ultima alla presenza dell’altoparlante presenza del microfono. Infine (III) si emetteva il segnale e si registrava la reazione della tartaruga. La sperimentazione sugli effetti di rumori o di segnali a banda stretta sino ad 800 Hz ha messo in evidenza che le tartarughe generalmente non reagiscono all’emissione sonora. I casi poco frequenti di allontanamento si sono verificati solo dopo l’emissione di suoni con frequenze comprese tra 20 e 300 Hz."

Valutazione delle potenziali ricadute dell'uso di dissuasori acustici per la conservazione di Caretta caretta.

PIOVANO, SUSANNA;GAMBA, Marco;GIACOMA, Cristina;
2002-01-01

Abstract

Valutazione delle potenziali ricadute dell'uso di dissuasori acustici "Uno dei principali obiettivi perseguiti dal progetto LIFE-NATURA 1999 (NAT/IT/006271) “Azioni urgenti di conservazione di Caretta caretta nelle isole Pelagie” consiste nella riduzione delle catture accidentali di tartarughe marine ad opera dei palangari di superficie impiegati dalle marinerie locali durante la pesca al pesce spada (Xiphias gladius). A tale scopo abbiamo verificato se l’impiego di emettitori di suoni abbinati ai palangari potesse funzionare da deterrente per le tartarughe e conseguentemente ridurre il numero di catture accidentali. Durante il 2001 abbiamo testato 8 esemplari (6 subadulti e 2 giovani) presso le strutture della Fondazione Cetacea di Riccione. I test sono stati condotti in una vasca circolare scoperta di 10 m di diametro. Le tartarughe sono state sottoposte all’ascolto di una serie di segnali a banda stretta e di rumori sintetizzati di frequenza compresa tra 0 e 800 Hz. Ogni suono è stato emesso per 30”, a cui seguivano 30” di silenzio, per un totale massimo di 4 minuti. L’intensità massima adottata è stata di 40 dB. La sperimentazione, volta alla verifica del comportamento (allontanamento/ avvicinamento/risposta nulla/nessuna risposta) delle tartarughe marine in risposta all’emissione di uno stimolo acustico, può essere suddivisa in tre fasi consecutive. La prima (I) consisteva nel porre in acqua l’altoparlante mobile subacqueo e verificare la risposta dell’esemplare. Quindi (II) si procedeva avvicinando l’altoparlante sino ad 1 m dalla tartaruga e verificando la risposta di quest’ultima alla presenza dell’altoparlante presenza del microfono. Infine (III) si emetteva il segnale e si registrava la reazione della tartaruga. La sperimentazione sugli effetti di rumori o di segnali a banda stretta sino ad 800 Hz ha messo in evidenza che le tartarughe generalmente non reagiscono all’emissione sonora. I casi poco frequenti di allontanamento si sono verificati solo dopo l’emissione di suoni con frequenze comprese tra 20 e 300 Hz."
2002
XX Convegno della Società Italiana di Etologia
Torino e Alessandria
2002
Atti XX Convegno della Società Italiana di Etologia
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PIOVANO S.; AZZOLIN M.; BALLETTO E.; DELL'ANNA L.; DI MARCO S.; DOMINICI A.; GAMBA M.; C. GIACOMA; MARI F.; MIGLIETTA F.; NANNARELLI S.; POZZI L.
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