L’obiettivo di questo contributo è quello di discutere le relazioni tra alcuni recenti progetti di biblioteche pubbliche e i contenuti e i valori riconducibili al concetto di ‘utopia’, nella sua articolata polisemia. Il ragionamento proposto si svilupperà secondo i seguenti passi. In primo luogo verrà effettuata una rapida esplorazione del significato della parola ‘utopia’, differenziandolo da quello di altre parole o espressioni ad essa strettamente collegate (‘utopia concreta’, ‘distopia’, ‘estropia’, ‘eterotopia’, ‘ucronia’). Successivamente verranno descritti e valutati, da questo punto di vista, alcuni progetti di biblioteche pubbliche in cui il programma utopico pare particolarmente evidente (Seattle Central Library; Tianjin Library; Helsinki Central Library Oodi), collegandone il profilo ed elementi rilevanti nella definizione dell’identità della biblioteca pubblica contemporanea (ordine/disordine, visività, ‘pubblicità’ e socialità). Infine, ispirandosi alla riflessione del filosofo francese Paul Ricoeur, si discuterà un metodo per valutare le relazioni esistenti tra contenuti simbolici ideali e concreti, per cercare di mostrarne l’intima e circolare connessione, esemplificata attraverso l’apparente contrapposizione tra biblioteche reali e biblioteche immaginarie.
Utopie, biblioteche, nuove utopie: lo spazio della biblioteca in una prospettiva circolare
Maurizio Vivarelli
2021-01-01
Abstract
L’obiettivo di questo contributo è quello di discutere le relazioni tra alcuni recenti progetti di biblioteche pubbliche e i contenuti e i valori riconducibili al concetto di ‘utopia’, nella sua articolata polisemia. Il ragionamento proposto si svilupperà secondo i seguenti passi. In primo luogo verrà effettuata una rapida esplorazione del significato della parola ‘utopia’, differenziandolo da quello di altre parole o espressioni ad essa strettamente collegate (‘utopia concreta’, ‘distopia’, ‘estropia’, ‘eterotopia’, ‘ucronia’). Successivamente verranno descritti e valutati, da questo punto di vista, alcuni progetti di biblioteche pubbliche in cui il programma utopico pare particolarmente evidente (Seattle Central Library; Tianjin Library; Helsinki Central Library Oodi), collegandone il profilo ed elementi rilevanti nella definizione dell’identità della biblioteca pubblica contemporanea (ordine/disordine, visività, ‘pubblicità’ e socialità). Infine, ispirandosi alla riflessione del filosofo francese Paul Ricoeur, si discuterà un metodo per valutare le relazioni esistenti tra contenuti simbolici ideali e concreti, per cercare di mostrarne l’intima e circolare connessione, esemplificata attraverso l’apparente contrapposizione tra biblioteche reali e biblioteche immaginarie.File | Dimensione | Formato | |
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