Il lavoro da remoto è entrato nella vita di molti lavoratori nei primi mesi del 2020, quando la pandemia si è diffusa in tutto il mondo. L’adozione del lavoro da remoto ha dato origine a quello che è stato definito “un grande esperimento sociale”. Nella situazione di generale incertezza prodotta dalla pandemia, i consueti processi di regolazione e negoziazione nei luoghi di lavoro sono stati sospesi e sostituiti da decisioni rapide e unilaterali. L’articolo, da un lato, esplora le modalità e i tempi con cui le trasformazioni organizzative sono state assorbite dalle organizzazioni e dai lavoratori; dall’altro, indaga le reazioni dei lavoratori ai messaggi inviati dalle loro aziende riguardo alla riorganizzazione urgente imposta dalla diffusione della pandemia. Mentre le misure a livello governativo sono state spesso frammentarie e difficili da comprendere, le aziende hanno frequentemente svolto il ruolo di “filtro all’incertezza”, attraverso la riorganizzazione del lavoro e l’introduzione di regole per la sicurezza sanitaria. A nostro avviso, questa è la chiave per spiegare la rapidità di adattamento osservata nella transizione e la sua sostanziale accettazione da parte dei dipendenti, che hanno rinunciato non solo al conflitto, ma anche alle strategie di “voice”. La metafora della guerra e della presenza di un nemico comune, unita al desiderio di sentirsi utili, ha spinto i lavoratori a fare tutto il possibile per valorizzare il proprio contributo, includendo l’autoformazione e il lavoro straordinario volontario.
Il lavoro da remoto alla prova dell’emergenza. Implicazioni sociali e organizzative
Bertolini S;Goglio V;Vercelli M
2022-01-01
Abstract
Il lavoro da remoto è entrato nella vita di molti lavoratori nei primi mesi del 2020, quando la pandemia si è diffusa in tutto il mondo. L’adozione del lavoro da remoto ha dato origine a quello che è stato definito “un grande esperimento sociale”. Nella situazione di generale incertezza prodotta dalla pandemia, i consueti processi di regolazione e negoziazione nei luoghi di lavoro sono stati sospesi e sostituiti da decisioni rapide e unilaterali. L’articolo, da un lato, esplora le modalità e i tempi con cui le trasformazioni organizzative sono state assorbite dalle organizzazioni e dai lavoratori; dall’altro, indaga le reazioni dei lavoratori ai messaggi inviati dalle loro aziende riguardo alla riorganizzazione urgente imposta dalla diffusione della pandemia. Mentre le misure a livello governativo sono state spesso frammentarie e difficili da comprendere, le aziende hanno frequentemente svolto il ruolo di “filtro all’incertezza”, attraverso la riorganizzazione del lavoro e l’introduzione di regole per la sicurezza sanitaria. A nostro avviso, questa è la chiave per spiegare la rapidità di adattamento osservata nella transizione e la sua sostanziale accettazione da parte dei dipendenti, che hanno rinunciato non solo al conflitto, ma anche alle strategie di “voice”. La metafora della guerra e della presenza di un nemico comune, unita al desiderio di sentirsi utili, ha spinto i lavoratori a fare tutto il possibile per valorizzare il proprio contributo, includendo l’autoformazione e il lavoro straordinario volontario.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Il lavoro da remoto alla prova dell’emergenza. Implicazioni sociali e organizzative
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