Partendo dall’esperimento TweetUp organizzato da alcuni teatri tedeschi tra il 2012 e il 2014, il contributo esamina i tweet prodotti quale forma specifica di paratesti digitali multimediali. Essi intrattengono un rapporto molto particolare con l’opera originale (la messinscena, ma anche il sottotesto di riferimento) e il pubblico, muovendosi tra gli ambiti della performance e della ricezione di letteratura. L’analisi è condotta sui tweet relativi alle messinscene dei Nibelunghi di Friedrich Hebbel (1861) e dei Flegeljahre (1805) di Jean Paul. Dal punto di vista metodologico, i tweet – visibili ancora oggi sulla piattaforma Twitter – mettono in discussione la teoria ‘genettiana’ degli epitesti e peritesti, suggerendo il ricorso a nuovi approcci teorici che riattualizzano – entro un panorama mutato – la drammaturgia brechtiana: il TweetUp, infatti, riporta in auge l’idea che esista una stretta relazione dialettica tra la rappresentazione sul palcoscenico e gli spettatori in sala, ma con un approccio bottom-up, poiché il distacco emotivo dello spettatore che Brecht perseguiva, nell’era post-digitale non si realizza più a partire da una precisa intenzione autoriale, ma mediante testi e immagini twittati dal pubblico.
Oltre Genette. Paratesti digitali via Twitter in dialogo con Friedrich Hebbel e Jean Paul
Silvia Ulrich
2021-01-01
Abstract
Partendo dall’esperimento TweetUp organizzato da alcuni teatri tedeschi tra il 2012 e il 2014, il contributo esamina i tweet prodotti quale forma specifica di paratesti digitali multimediali. Essi intrattengono un rapporto molto particolare con l’opera originale (la messinscena, ma anche il sottotesto di riferimento) e il pubblico, muovendosi tra gli ambiti della performance e della ricezione di letteratura. L’analisi è condotta sui tweet relativi alle messinscene dei Nibelunghi di Friedrich Hebbel (1861) e dei Flegeljahre (1805) di Jean Paul. Dal punto di vista metodologico, i tweet – visibili ancora oggi sulla piattaforma Twitter – mettono in discussione la teoria ‘genettiana’ degli epitesti e peritesti, suggerendo il ricorso a nuovi approcci teorici che riattualizzano – entro un panorama mutato – la drammaturgia brechtiana: il TweetUp, infatti, riporta in auge l’idea che esista una stretta relazione dialettica tra la rappresentazione sul palcoscenico e gli spettatori in sala, ma con un approccio bottom-up, poiché il distacco emotivo dello spettatore che Brecht perseguiva, nell’era post-digitale non si realizza più a partire da una precisa intenzione autoriale, ma mediante testi e immagini twittati dal pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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