L’attivazione di un insegnamento di geografia dal 1848, poi soprattutto l’istituzione della prima cattedra nell’Ateneo torinese (Facoltà di Lettere e Filosofia, 1857) e la conseguente fondazione del Gabinetto di Geografia (1867-1868) danno origine al nucleo più antico del patrimonio geografico di quell’Università, a eccezione di un fondo ancora più antico già presente nella Biblioteca dell’Università, la quale tuttavia darà origine più tardi alla Biblioteca Nazionale. Nonostante la perdita dei registri inventariali e le lacune documentarie, le autrici ricostruiscono, sulla base di documentazione inedita dell’archivio storico dell’Ateneo e delle segnature inventariali su carte e volumi ancora conservati, le vicende di quella fase originaria di patrimonializzazione fino al 1945, che costituisce il primo nucleo storico al quale, dal 1936-1937, si affiancano quelli sorti attorno alle cattedre di Geografia delle nuove Facoltà di Economia e Commercio e Magistero. L’assetto attuale di tutti e tre i nuclei patrimoniali storici – e quindi anche la possibilità di studiarli – risente fortemente delle troppo numerose riorganizzazioni susseguitesi dagli anni Settanta del secolo scorso fino a oggi, indifferenti al valore e al significato storico dei patrimoni generati dalle strutture che si abolivano, con esiti disastrosi sulla trasmissione e valorizzazione del patrimonio, a iniziare dalla perdita di tutti gli strumenti e dalla dispersione di libri e carte. Le autrici auspicano quindi che gli studi intrapresi sui patrimoni geografici sollecitino un protocollo di tutela della loro storia e della loro organizzazione spaziale, in quanto essi stessi fonti materiali della storia della disciplina.

Il nucleo antico del patrimonio geografico dell’Università di Torino: origine e dispersione

Paola Pressenda
;
Paola Sereno
2020-01-01

Abstract

L’attivazione di un insegnamento di geografia dal 1848, poi soprattutto l’istituzione della prima cattedra nell’Ateneo torinese (Facoltà di Lettere e Filosofia, 1857) e la conseguente fondazione del Gabinetto di Geografia (1867-1868) danno origine al nucleo più antico del patrimonio geografico di quell’Università, a eccezione di un fondo ancora più antico già presente nella Biblioteca dell’Università, la quale tuttavia darà origine più tardi alla Biblioteca Nazionale. Nonostante la perdita dei registri inventariali e le lacune documentarie, le autrici ricostruiscono, sulla base di documentazione inedita dell’archivio storico dell’Ateneo e delle segnature inventariali su carte e volumi ancora conservati, le vicende di quella fase originaria di patrimonializzazione fino al 1945, che costituisce il primo nucleo storico al quale, dal 1936-1937, si affiancano quelli sorti attorno alle cattedre di Geografia delle nuove Facoltà di Economia e Commercio e Magistero. L’assetto attuale di tutti e tre i nuclei patrimoniali storici – e quindi anche la possibilità di studiarli – risente fortemente delle troppo numerose riorganizzazioni susseguitesi dagli anni Settanta del secolo scorso fino a oggi, indifferenti al valore e al significato storico dei patrimoni generati dalle strutture che si abolivano, con esiti disastrosi sulla trasmissione e valorizzazione del patrimonio, a iniziare dalla perdita di tutti gli strumenti e dalla dispersione di libri e carte. Le autrici auspicano quindi che gli studi intrapresi sui patrimoni geografici sollecitino un protocollo di tutela della loro storia e della loro organizzazione spaziale, in quanto essi stessi fonti materiali della storia della disciplina.
2020
XXIV
64
105
114
storia della geografia, Gabinetto di Geografia, Collezioni geografiche
Paola Pressenda; Paola Sereno
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