Esuli, migranti, folli e visionari, ambasciatori tra le culture e tra gli Stati: in questo volume sono presentate le molteplici declinazioni che la figura del viaggiatore italiano ha assunto nel mondo contemporaneo e non solo, interpretando quello spirito cosmopolita di apertura e di dialogo che fu l’autentico genio dell’Umanesimo e che come un filo rosso è stato capace di percorrere l’intero arco delle nostre lettere fino all’epoca contemporanea, invano respinto e mai definitivamente negato neppure nei periodi più bui della storia. Gli storici e i letterati italianisti che hanno contribuito con i loro scritti alla realizzazione di questo libro dimostrano come quel moto transculturale di scambio e di confronto che — a partire da Petrarca — vide il fecondo propagarsi della civiltà italiana nei diversi paesi d’Europa e poi del mondo non si è mai interrotto, trovando in particolare nell’operato di esuli e migranti occasione di rinnovamento e di messa a punto di nuove qualità. Se la cultura europea costituisce un sistema policentri- co di correlazioni, risultato di lunghi processi culturali transnazionali, la cultura degli “italiani” è stata uno dei principali vettori di questo complesso processo poietico. Non l’inerte tessera di un mosaico, dunque, ma un punto di congiunzione e sintesi di alterità, una cultura da sempre “migrante” e naturalmente incline all’incontro e alla fusione di conoscenze.
DI ESULI, MIGRANTI E ALTRI VIAGGIATORI: TRANS(N)AZIONI FRA LETTERATURA E STORIA
Dario Prola;
2020-01-01
Abstract
Esuli, migranti, folli e visionari, ambasciatori tra le culture e tra gli Stati: in questo volume sono presentate le molteplici declinazioni che la figura del viaggiatore italiano ha assunto nel mondo contemporaneo e non solo, interpretando quello spirito cosmopolita di apertura e di dialogo che fu l’autentico genio dell’Umanesimo e che come un filo rosso è stato capace di percorrere l’intero arco delle nostre lettere fino all’epoca contemporanea, invano respinto e mai definitivamente negato neppure nei periodi più bui della storia. Gli storici e i letterati italianisti che hanno contribuito con i loro scritti alla realizzazione di questo libro dimostrano come quel moto transculturale di scambio e di confronto che — a partire da Petrarca — vide il fecondo propagarsi della civiltà italiana nei diversi paesi d’Europa e poi del mondo non si è mai interrotto, trovando in particolare nell’operato di esuli e migranti occasione di rinnovamento e di messa a punto di nuove qualità. Se la cultura europea costituisce un sistema policentri- co di correlazioni, risultato di lunghi processi culturali transnazionali, la cultura degli “italiani” è stata uno dei principali vettori di questo complesso processo poietico. Non l’inerte tessera di un mosaico, dunque, ma un punto di congiunzione e sintesi di alterità, una cultura da sempre “migrante” e naturalmente incline all’incontro e alla fusione di conoscenze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.