Con il Piano Nazionale di Ricerca e Resilienza l’innovazione è entrata a pieno titolo come elemento qualificante della scuola dell’infanzia e primaria. In realtà, la storia della sperimentazione e dell’innovazione risale ai Decreti Delegati del 1974 con i quali si intendeva promuovere una scuola sempre più in grado di rispondere alle esigenze di qualificazione di fronte alla trasformazione in “scuola di massa”. Contemporaneamente, sperimentazione e innovazione venivano immaginate quali elementi centrali dell’aggiornamento degli insegnanti e del loro coinvolgimento in veste di “ricer-attori” del sistema scolastico, nella convinzione che la scuola come istituzione, la didattica e l’arte dell’insegnamento fossero legate alla maggiore capacità del corpo docente di essere parte attiva di processi di cambiamento del mondo scolastico. In questa fase complessa e di trasformazione della scuola, anche a seguito della pandemia, occorre recuperare il senso forte dell’innovazione e della sperimentazione secondo le prospettive elaborate già a partire dagli anni ’70 e ’80 in cui furono tracciate linee precise di azione e di intervento e letture di senso circa i significati inclusi nei processi sperimentali e innovativi, comprendenti anche il rapporto stretto di questi con la formazione e l’aggiornamento professionale degli insegnanti. Sulla scorta di questa tradizione, si vuole sostenere la necessità di costruire strategie e percorsi formativi che consentano agli insegnanti di divenire “ricerc-attori” capaci di favorire progetti di ricerca-azione verso nuovi modelli di azione educativa e di insegnamento.
Formare alla ricerca, alla sperimentazione e all'innovazione
Lorena Milani
2022-01-01
Abstract
Con il Piano Nazionale di Ricerca e Resilienza l’innovazione è entrata a pieno titolo come elemento qualificante della scuola dell’infanzia e primaria. In realtà, la storia della sperimentazione e dell’innovazione risale ai Decreti Delegati del 1974 con i quali si intendeva promuovere una scuola sempre più in grado di rispondere alle esigenze di qualificazione di fronte alla trasformazione in “scuola di massa”. Contemporaneamente, sperimentazione e innovazione venivano immaginate quali elementi centrali dell’aggiornamento degli insegnanti e del loro coinvolgimento in veste di “ricer-attori” del sistema scolastico, nella convinzione che la scuola come istituzione, la didattica e l’arte dell’insegnamento fossero legate alla maggiore capacità del corpo docente di essere parte attiva di processi di cambiamento del mondo scolastico. In questa fase complessa e di trasformazione della scuola, anche a seguito della pandemia, occorre recuperare il senso forte dell’innovazione e della sperimentazione secondo le prospettive elaborate già a partire dagli anni ’70 e ’80 in cui furono tracciate linee precise di azione e di intervento e letture di senso circa i significati inclusi nei processi sperimentali e innovativi, comprendenti anche il rapporto stretto di questi con la formazione e l’aggiornamento professionale degli insegnanti. Sulla scorta di questa tradizione, si vuole sostenere la necessità di costruire strategie e percorsi formativi che consentano agli insegnanti di divenire “ricerc-attori” capaci di favorire progetti di ricerca-azione verso nuovi modelli di azione educativa e di insegnamento.File | Dimensione | Formato | |
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