Secondo quanto specificato nel Codice dei Beni Culturali (Decreto Legislativo 42/2004 s.m.i), la catalogazione rientra fra quelle attività che definiscono il concetto stesso di “museo”. Infatti, il lavoro catalografico è fondamentale per la tutela e la valorizzazione dei beni in quanto organizza in maniera sistematica le conoscenze pregresse, introduce nuova conoscenza e offre un valido supporto alla pianificazione e al monitoraggio delle attività volte ad identificare le potenziali o le reali condizioni di degrado del bene. L’utilizzo di piattaforme web-based per la raccolta organizzata delle informazioni risponde alle richieste dell’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale del Ministero (Digital Library) e, contestualmente, soddisfa anche le necessità dell’Università di comunicare e disseminare la conoscenza e i risultati della ricerca. Per la catalogazione dei resti umani, il metodo SIGECweb, attualmente in uso e facilmente accessibile, impiega la scheda di catalogo AT3.0, che ha ridefinito l’identità di questi reperti collocandoli nell’ambito dei “beni naturalistici". In questa prospettiva, il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET) ha recentemente avviato importanti campagne di catalogazione delle collezioni museali, inclusa quella relativa ai reperti umani Egizi. Nella presentazione verrà fornita una sintesi su vantaggi e svantaggi dell’utilizzo della scheda AT3.0, sulla riorganizzazione sistematica delle informazioni storiche, archeologiche, antropologiche, tafonomiche e di come queste possano essere messe in relazione tra di loro per acquisire nuove conoscenze, per esempio sui trattamenti di imbalsamazione, o per costruire nuovi percorsi di approfondimento in sintonia con i più attuali indirizzi e tematiche di ricerca. L’attività catalografica, silenziosa ma dinamica pone, infine, inevitabili spunti di riflessione sul trattamento dei resti umani nella ricerca, nella valorizzazione e nell’esposizione in ambito museale.

La “ricerca silenziosa”: esperienze di catalogazione e riflessioni all’interno di un museo antropologico universitario

Rosa Boano
;
Angela Sciatti;Gianluigi Mangiapane
2022-01-01

Abstract

Secondo quanto specificato nel Codice dei Beni Culturali (Decreto Legislativo 42/2004 s.m.i), la catalogazione rientra fra quelle attività che definiscono il concetto stesso di “museo”. Infatti, il lavoro catalografico è fondamentale per la tutela e la valorizzazione dei beni in quanto organizza in maniera sistematica le conoscenze pregresse, introduce nuova conoscenza e offre un valido supporto alla pianificazione e al monitoraggio delle attività volte ad identificare le potenziali o le reali condizioni di degrado del bene. L’utilizzo di piattaforme web-based per la raccolta organizzata delle informazioni risponde alle richieste dell’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale del Ministero (Digital Library) e, contestualmente, soddisfa anche le necessità dell’Università di comunicare e disseminare la conoscenza e i risultati della ricerca. Per la catalogazione dei resti umani, il metodo SIGECweb, attualmente in uso e facilmente accessibile, impiega la scheda di catalogo AT3.0, che ha ridefinito l’identità di questi reperti collocandoli nell’ambito dei “beni naturalistici". In questa prospettiva, il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET) ha recentemente avviato importanti campagne di catalogazione delle collezioni museali, inclusa quella relativa ai reperti umani Egizi. Nella presentazione verrà fornita una sintesi su vantaggi e svantaggi dell’utilizzo della scheda AT3.0, sulla riorganizzazione sistematica delle informazioni storiche, archeologiche, antropologiche, tafonomiche e di come queste possano essere messe in relazione tra di loro per acquisire nuove conoscenze, per esempio sui trattamenti di imbalsamazione, o per costruire nuovi percorsi di approfondimento in sintonia con i più attuali indirizzi e tematiche di ricerca. L’attività catalografica, silenziosa ma dinamica pone, infine, inevitabili spunti di riflessione sul trattamento dei resti umani nella ricerca, nella valorizzazione e nell’esposizione in ambito museale.
2022
XXIV Congresso dell’Associazione Antropologica Italiana “Il Prossimo Uomo. Storia naturale di geni, forme e funzioni fra passato e futuro dell’umanità”
Chieti
7-10 settembre 2022
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SIGECweb, catalogazione, resti umani
Rosa Boano; Angela Sciatti; Elisa Fiore Marochetti; Gianluigi Mangiapane
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