La PMA costituisce oggi giorno una delle branche della medicina più foriere di nterrogativi sul piano etico e su quello giuridico. Quali sono i diritti alla base dell’accesso alla PMA? Si può teorizzare l’esistenza di un diritto al figlio? Dove va ricercato il confine tra terapia e costrutto sociale qualora la PMA sia una PMA con dono di gameti o una Gestazione per Altri (GPA)? In simili casi quali legami possono, o debbono, instaurarsi tra il donatore, o la donatrice, e coloro che nascono grazie al loro contributo? Conseguentemente, le vigenti norme in materia di diritto di famiglia rispondono adeguatamente alle sfide che la scienza e le biotecnologie pongono agli ordinamenti? Simili questioni sono solo alcune di quelle alle quali si è cercato di fornire risposta nel presente lavoro di ricerca dottorale, condotto tra Torino e Parigi, con un approccio che tenesse in debita considerazione le premesse scientifiche, al fine di non giungere a un’analisi priva di indispensabili fondamenta. Un’analisi che vorrebbe fondare la propria legittimità anche da un dato quantitativo: dal 1978 a oggi, vale a dire dalla nascita della prima bambina concepita in vitro, i nati con tecniche di fecondazione in vitro (quindi solo di una parte dell’intero settore della PMA) hanno superato i 7 milioni a livello globale.
Il dono di capacità riproduttiva: la PMA con dono di gameti e la GPA negli ordinamenti francese e italiano.
tullia penna
2019-01-01
Abstract
La PMA costituisce oggi giorno una delle branche della medicina più foriere di nterrogativi sul piano etico e su quello giuridico. Quali sono i diritti alla base dell’accesso alla PMA? Si può teorizzare l’esistenza di un diritto al figlio? Dove va ricercato il confine tra terapia e costrutto sociale qualora la PMA sia una PMA con dono di gameti o una Gestazione per Altri (GPA)? In simili casi quali legami possono, o debbono, instaurarsi tra il donatore, o la donatrice, e coloro che nascono grazie al loro contributo? Conseguentemente, le vigenti norme in materia di diritto di famiglia rispondono adeguatamente alle sfide che la scienza e le biotecnologie pongono agli ordinamenti? Simili questioni sono solo alcune di quelle alle quali si è cercato di fornire risposta nel presente lavoro di ricerca dottorale, condotto tra Torino e Parigi, con un approccio che tenesse in debita considerazione le premesse scientifiche, al fine di non giungere a un’analisi priva di indispensabili fondamenta. Un’analisi che vorrebbe fondare la propria legittimità anche da un dato quantitativo: dal 1978 a oggi, vale a dire dalla nascita della prima bambina concepita in vitro, i nati con tecniche di fecondazione in vitro (quindi solo di una parte dell’intero settore della PMA) hanno superato i 7 milioni a livello globale.File | Dimensione | Formato | |
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