Il volume illustra, nei suoi tratti salienti, la realtà della comunità friulana e della sua lingua, definisce il quadro teorico e normativo di riferimento per la sua tutela ed esamina i risultati, i problemi, le opportunità e le prospettive di sviluppo di un quindicennio di iniziative realizzate o quanto meno avviate da istituzioni pubbliche e private in questo campo. Il tutto è presentato lungo un percorso articolato in sette tappe, definito con un approccio multidisciplinare e sulla base di molteplici fonti documentarie e bibliografiche: fonti primarie di carattere normativo, amministrativo, politico e istituzionale; fonti secondarie come articoli, saggi, working papers, monografie e collazioni. Il punto di partenza consiste nella definizione della cornice teorica di riferimento in termini generali. L’attenzione è puntata in particolare su minoranza, minoranza linguistica, lingua minoritaria e tutela e su alcune questioni connesse con questi concetti-chiave, tra cui quelle che si riferiscono alla minorizzazione e alla tutela, tra destinatari, motivazioni e modalità di attuazione. L’inquadramento, avviato nel capitolo I, si completa nel capitolo successivo, dedicato alla dimensione internazionale ed europea della tutela delle minoranze. Questo contesto, nel quale hanno assunto una specifica rilevanza il Consiglio d’Europa e gli organi delle Comunità europee e poi dell’Unione europea, appare particolarmente rilevante, se messo in relazione con la tutela della minoranza linguistica friulana e della sua lingua, con le istanze espresse da questa comunità e con le risposte da essa ricevute, sia sul piano politico e istituzionale, sia dal punto di vista della normativa. Il passo successivo consiste nell’applicazione delle coordinate concettuali definite in apertura all’individualità e all’unità della lingua friulana e alla corrispondente comunità linguistica. Il capitolo IV illustra la situazione della minoranza linguistica friulana e della sua lingua. Viene verificato lo stato del friulano e del suo uso in campo amministrativo e istituzionale, nelle scuole, nei media e nella produzione culturale. Lingua e comunità sono altresì descritte in base alla loro vitalità e all’attività di associazioni e organizzazioni impegnate in vario modo nella difesa dei diritti linguistici e nella promozione di lingua, cultura e identità, selezionando in particolare esperienze legate al mondo della comunicazione, dell’editoria, della creatività, dell’economia e dello sport. Il confronto con la comunità linguistica e con la presenza della lingua friulana nella società continua nel capitolo V, dedicato alle diverse idee di friulano e di Friuli, nelle quali è possibile trovare le radici tanto della condizione di minoranza quanto delle istanze di riconoscimento e di tutela, lungo un itinerario che individua tre orientamenti generali di pensiero (definiti in sintesi “negazionista”, “minimalista” e “positivo”), che si sviluppano nel corso del Novecento, e si sofferma sui rapporti tra lingua, società e istituzioni, con una specifica attenzione nei confronti della Chiesa e della politica. L’ultima parte del lavoro è dedicata alla normativa di tutela e alla sua evoluzione tra Stato e Regioni. Il capitolo VI parte dalla rilevanza attribuita dalla Costituzione italiana alla tutela delle minoranze linguistiche e dalle difficoltà di tutela incontrate, nonostante ciò, da parte della comunità friulana. L’attenzione è focalizzata sulle iniziative legislative delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nel cui territorio vivono i cittadini di lingua friulana. Il periodo preso in considerazione è in teoria quello compreso tra la nascita della Repubblica e la fine degli anni Novanta, ma di fatto si limita agli anni che seguono il 1970 e giungono alla fine del secolo. Le norme regionali confrontate sono quelle contenute nella L.R. 73/1994 del Veneto e quelle presenti in alcuni provvedimenti approvati dal Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia come la L.R. 6/1992 e la L.R. 15/1996, sulla quale ci si sofferma con maggiore dettaglio, evidenziandone pregi, criticità e ispirazione europea. La tappa conclusiva è dedicata agli sviluppi più recenti. Da un lato viene esaminata la normativa statale, che si collega all’Europa sia quando è strumento di ratifica della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, come nel caso della Legge 302/1997, sia quando contiene le «apposite norme» previste dall’articolo 6 della Costituzione, come avviene finalmente con la Legge 482/1999. Dall’altro è analizzata la normativa regionale, nel cui ambito spicca la L.R. 29/2007, assai voluta e assai discussa, sottoposta in alcuni punti al giudizio della Corte costituzionale ed ancora in cerca di attuazione. Il volume è il frutto del progetto di ricerca Looking for Friuli, finding Europe. Self-government, linguistic rights and development between visions, claims and policies, sviluppato dal 2013 al 2016 nell’ambito del Modulo Jean Monnet Multilingualism, Multicultural Citizenship and European Integration dell’Università degli studi di Udine.
Cercare il Friuli e trovare l'Europa. La minoranza linguistica friulana e la sua tutela: rivendicazioni, normative, politiche e problemi, Forum, Udine, 2016
STOLFO M;
2016-01-01
Abstract
Il volume illustra, nei suoi tratti salienti, la realtà della comunità friulana e della sua lingua, definisce il quadro teorico e normativo di riferimento per la sua tutela ed esamina i risultati, i problemi, le opportunità e le prospettive di sviluppo di un quindicennio di iniziative realizzate o quanto meno avviate da istituzioni pubbliche e private in questo campo. Il tutto è presentato lungo un percorso articolato in sette tappe, definito con un approccio multidisciplinare e sulla base di molteplici fonti documentarie e bibliografiche: fonti primarie di carattere normativo, amministrativo, politico e istituzionale; fonti secondarie come articoli, saggi, working papers, monografie e collazioni. Il punto di partenza consiste nella definizione della cornice teorica di riferimento in termini generali. L’attenzione è puntata in particolare su minoranza, minoranza linguistica, lingua minoritaria e tutela e su alcune questioni connesse con questi concetti-chiave, tra cui quelle che si riferiscono alla minorizzazione e alla tutela, tra destinatari, motivazioni e modalità di attuazione. L’inquadramento, avviato nel capitolo I, si completa nel capitolo successivo, dedicato alla dimensione internazionale ed europea della tutela delle minoranze. Questo contesto, nel quale hanno assunto una specifica rilevanza il Consiglio d’Europa e gli organi delle Comunità europee e poi dell’Unione europea, appare particolarmente rilevante, se messo in relazione con la tutela della minoranza linguistica friulana e della sua lingua, con le istanze espresse da questa comunità e con le risposte da essa ricevute, sia sul piano politico e istituzionale, sia dal punto di vista della normativa. Il passo successivo consiste nell’applicazione delle coordinate concettuali definite in apertura all’individualità e all’unità della lingua friulana e alla corrispondente comunità linguistica. Il capitolo IV illustra la situazione della minoranza linguistica friulana e della sua lingua. Viene verificato lo stato del friulano e del suo uso in campo amministrativo e istituzionale, nelle scuole, nei media e nella produzione culturale. Lingua e comunità sono altresì descritte in base alla loro vitalità e all’attività di associazioni e organizzazioni impegnate in vario modo nella difesa dei diritti linguistici e nella promozione di lingua, cultura e identità, selezionando in particolare esperienze legate al mondo della comunicazione, dell’editoria, della creatività, dell’economia e dello sport. Il confronto con la comunità linguistica e con la presenza della lingua friulana nella società continua nel capitolo V, dedicato alle diverse idee di friulano e di Friuli, nelle quali è possibile trovare le radici tanto della condizione di minoranza quanto delle istanze di riconoscimento e di tutela, lungo un itinerario che individua tre orientamenti generali di pensiero (definiti in sintesi “negazionista”, “minimalista” e “positivo”), che si sviluppano nel corso del Novecento, e si sofferma sui rapporti tra lingua, società e istituzioni, con una specifica attenzione nei confronti della Chiesa e della politica. L’ultima parte del lavoro è dedicata alla normativa di tutela e alla sua evoluzione tra Stato e Regioni. Il capitolo VI parte dalla rilevanza attribuita dalla Costituzione italiana alla tutela delle minoranze linguistiche e dalle difficoltà di tutela incontrate, nonostante ciò, da parte della comunità friulana. L’attenzione è focalizzata sulle iniziative legislative delle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nel cui territorio vivono i cittadini di lingua friulana. Il periodo preso in considerazione è in teoria quello compreso tra la nascita della Repubblica e la fine degli anni Novanta, ma di fatto si limita agli anni che seguono il 1970 e giungono alla fine del secolo. Le norme regionali confrontate sono quelle contenute nella L.R. 73/1994 del Veneto e quelle presenti in alcuni provvedimenti approvati dal Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia come la L.R. 6/1992 e la L.R. 15/1996, sulla quale ci si sofferma con maggiore dettaglio, evidenziandone pregi, criticità e ispirazione europea. La tappa conclusiva è dedicata agli sviluppi più recenti. Da un lato viene esaminata la normativa statale, che si collega all’Europa sia quando è strumento di ratifica della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, come nel caso della Legge 302/1997, sia quando contiene le «apposite norme» previste dall’articolo 6 della Costituzione, come avviene finalmente con la Legge 482/1999. Dall’altro è analizzata la normativa regionale, nel cui ambito spicca la L.R. 29/2007, assai voluta e assai discussa, sottoposta in alcuni punti al giudizio della Corte costituzionale ed ancora in cerca di attuazione. Il volume è il frutto del progetto di ricerca Looking for Friuli, finding Europe. Self-government, linguistic rights and development between visions, claims and policies, sviluppato dal 2013 al 2016 nell’ambito del Modulo Jean Monnet Multilingualism, Multicultural Citizenship and European Integration dell’Università degli studi di Udine.File | Dimensione | Formato | |
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