Introduzione. Nell’ambito degli studi sull’employability si sta affermando, accanto a un approccio disposizionale, un approccio centrato sugli aspetti cognitivi e, in specifico, sulle percezioni di occupabilità. Alcune ricerche hanno evidenziato che tra chi ha un impiego la percezione di avere buone chance nel trovare lavoro è associata a un maggior senso di sicurezza lavorativa e maggior soddisfazione. Contributi di area economica hanno mostrato che tra i disoccupati l’employability esterna percepita, oltre a mitigare l’impatto negativo della perdita del lavoro sulla salute psico-fisica, è associata a una minor durata della disoccupazione. Le evidenze empiriche sono però ancora limitate. Inoltre non è stato indagato attraverso quale processo le percezioni di employability possano avere un impatto sul ricollocamento. Obiettivi e Metodi. Il contributo intende indagare le conseguenze dell’employability esterna percepita durante le transizioni occupazionali involontarie. In specifico esplora: a) la relazione tra employability e salute; b) gli effetti di mediazione delle strategie di ricerca del lavoro (focalizzate vs casuali) nella relazione tra employability percepita e ricollocamento. Lo studio ha un disegno longitudinale e ha coinvolto lavoratori disoccupati rivoltisi ad Agenzie per il Lavoro nel 2011/2012. Risultati. Le analisi, effettuate attraverso modelli di Path Analysis PLS, hanno evidenziato che il rapporto tra employability percepita ed esiti di ricollocamento è mediata dall’uso di strategie focalizzate nella ricerca del lavoro. Il distress psicologico non appare legato al grado di employability, ma presenta una significativa relazione con l’adozione di strategie casuali di ricerca del lavoro. Conclusioni. I risultati hanno rilevanti implicazioni per le politiche di flexicurity e per il ruolo di intermediazione delle Agenzie per il Lavoro.
Disoccupazione e ricerca del lavoro : quanto contano le percezioni di employability?
E. Siletti
2013-01-01
Abstract
Introduzione. Nell’ambito degli studi sull’employability si sta affermando, accanto a un approccio disposizionale, un approccio centrato sugli aspetti cognitivi e, in specifico, sulle percezioni di occupabilità. Alcune ricerche hanno evidenziato che tra chi ha un impiego la percezione di avere buone chance nel trovare lavoro è associata a un maggior senso di sicurezza lavorativa e maggior soddisfazione. Contributi di area economica hanno mostrato che tra i disoccupati l’employability esterna percepita, oltre a mitigare l’impatto negativo della perdita del lavoro sulla salute psico-fisica, è associata a una minor durata della disoccupazione. Le evidenze empiriche sono però ancora limitate. Inoltre non è stato indagato attraverso quale processo le percezioni di employability possano avere un impatto sul ricollocamento. Obiettivi e Metodi. Il contributo intende indagare le conseguenze dell’employability esterna percepita durante le transizioni occupazionali involontarie. In specifico esplora: a) la relazione tra employability e salute; b) gli effetti di mediazione delle strategie di ricerca del lavoro (focalizzate vs casuali) nella relazione tra employability percepita e ricollocamento. Lo studio ha un disegno longitudinale e ha coinvolto lavoratori disoccupati rivoltisi ad Agenzie per il Lavoro nel 2011/2012. Risultati. Le analisi, effettuate attraverso modelli di Path Analysis PLS, hanno evidenziato che il rapporto tra employability percepita ed esiti di ricollocamento è mediata dall’uso di strategie focalizzate nella ricerca del lavoro. Il distress psicologico non appare legato al grado di employability, ma presenta una significativa relazione con l’adozione di strategie casuali di ricerca del lavoro. Conclusioni. I risultati hanno rilevanti implicazioni per le politiche di flexicurity e per il ruolo di intermediazione delle Agenzie per il Lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.