Partendo dalla definizione di territorio come uno spazio delimitato (da un qualunque potere), la voce distingue tra un concetto politico-normativo (di territorio, al singolare) e un concetto fisico-geografico (di territori, al plurale): benché strettamente connessi, e nell’esperienza storico-politica reciprocamente necessari, il primo è un concetto artificiale, che rinvia a un’idea astratta, il secondo è un concetto naturale, che rinvia ai luoghi fisici che offrono le consistenze materiali a quell’idea astratta, e nei quali gli uomini e le donne fanno concreta esperienza del loro stare insieme dentro (e dopo la creazione del)lo spazio politico artificiale evocato dal primo concetto. Se il primo concetto è l’immagine del dover essere, dell’ordine, dell’unità, dell’Ordnung, il secondo è la realtà dell’essere, delle differenze, dell’Ortnung, del disordine e della pluralità che necessita di essere ricondotta a unità. Le teorie che oggi proclamano la fine del territorio ed evocano processi di de-territorializzazione, specie per effetto dell’avvento della tecnica, sono fondate solo in parte. Lo sono rispetto al primo concetto qui delineato, in quanto de-territorializzazione, in questo senso, equivale a spoliticizzazione; non lo sono rispetto al secondo concetto, nel senso che anche la tecnica ha bisogno di territori, ma questi tendono a non coincidere più con il concetto politico-normativo.
Territorio e potere
Ilenia Massa Pinto
2023-01-01
Abstract
Partendo dalla definizione di territorio come uno spazio delimitato (da un qualunque potere), la voce distingue tra un concetto politico-normativo (di territorio, al singolare) e un concetto fisico-geografico (di territori, al plurale): benché strettamente connessi, e nell’esperienza storico-politica reciprocamente necessari, il primo è un concetto artificiale, che rinvia a un’idea astratta, il secondo è un concetto naturale, che rinvia ai luoghi fisici che offrono le consistenze materiali a quell’idea astratta, e nei quali gli uomini e le donne fanno concreta esperienza del loro stare insieme dentro (e dopo la creazione del)lo spazio politico artificiale evocato dal primo concetto. Se il primo concetto è l’immagine del dover essere, dell’ordine, dell’unità, dell’Ordnung, il secondo è la realtà dell’essere, delle differenze, dell’Ortnung, del disordine e della pluralità che necessita di essere ricondotta a unità. Le teorie che oggi proclamano la fine del territorio ed evocano processi di de-territorializzazione, specie per effetto dell’avvento della tecnica, sono fondate solo in parte. Lo sono rispetto al primo concetto qui delineato, in quanto de-territorializzazione, in questo senso, equivale a spoliticizzazione; non lo sono rispetto al secondo concetto, nel senso che anche la tecnica ha bisogno di territori, ma questi tendono a non coincidere più con il concetto politico-normativo.File | Dimensione | Formato | |
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