MODA E TRASPARENZA. Regimi discorsivi e dialettiche tra sguardi

Vestire, sosteneva Hegel, non è altro che ricoprire. Quando, però, il sistema della copertura vestimentaria s’intrinseca con la variabile temporale della moda allora gli oggetti materiali e simbolici di questo rivestimento assumono un’importanza cruciale. In un simile contesto, infatti, all'indumento viene attribuito l’incarico di veicolare “il grado di integrazione dell'individuo nella società in cui vive” (Barthes, 1957) ed è quindi lecito sostenere che il vestito diventa un "modello sociale", uno specchio dei comportamenti collettivi prevedibili. È qui che l’insieme di texture, cuciture e colori diviene significante. Alla luce di queste considerazioni iniziali, il libro indaga sulle principali grammatiche vestimentarie proposte in Occidente nel corso di quarant’anni (1960-2000) concludendosi con una riflessione sulle dinamiche caratteristiche della moda contemporanea.