La Val Maira, uno dei territori montani del Cuneese, sta conoscendo da alcuni anni un rinnovato interesse soprattutto per la sua attrattività turistica. Questa rinascita dell’attenzione, aprendo a un pubblico vasto e diversificato, richiede un’adeguata comunicazione della natura del territorio e della sua complessa stratificazione così come il riconoscimento delle importanti tracce storiche. La narrazione si dimostra, quindi, uno strumento fondamentale per un’adeguata risposta alle esigenze di conoscenza del territorio, già ampiamente praticata in tempi passati per mezzo di relazioni descrittive, sovente corredate da apparati iconografici, alle quali si affiancava la ricca cartografia, in questo contesto territoriale per lo più di natura militare, in ragione dello spazio di confine. La correlazione tra questi supporti storici e le attuali tecnologie apre lo spazio a forme di fruizione immersiva e sincronica, da cui scaturisce una dialettica tra passato e presente, tra le discipline della storia e quelle della rappresentazione territoriale. L’uso integrato in ambiente GIS di dataset cartografici attuali e storici può permettere infatti di costruire narrazioni multimediali, alle quali aggiungere, come in una sorta di percezione complessiva, suggestioni proprie del contesto territoriale specifico, mescolando paesaggi visivi e sonori, fino a un aumento della stessa interazione con la realtà. I modelli in più dimensioni costituiscono pertanto un parallelismo interpretativo del territorio, offrendo l’opportunità di rendere fruibili sincronicamente elementi nati come diacronici, dalla cartografia storica alla fotografia, offrendo una conoscenza più ragionata e consapevole di un’area che rischierebbe altrimenti di essere fruita superficialmente. Il sorvolo dell’intera Valle Maira, a partire da Acceglio, diventa dunque uno strumento anche per sottrare a una condizione di liminarietà (come la critica definisce le aree che sono andate svuotandosi di un originario ruolo di primo rilievo) spazi dalla forte valenza paesaggistica e dell’evidente ricchezza territoriale.
COMUNICARE UN TERRITORIO DI MARGINE: RAPPRESENTAZIONI IMMERSIVE E STUDI PER LA VAL MAIRA (CUNEO)
Paola Guerreschi
2023-01-01
Abstract
La Val Maira, uno dei territori montani del Cuneese, sta conoscendo da alcuni anni un rinnovato interesse soprattutto per la sua attrattività turistica. Questa rinascita dell’attenzione, aprendo a un pubblico vasto e diversificato, richiede un’adeguata comunicazione della natura del territorio e della sua complessa stratificazione così come il riconoscimento delle importanti tracce storiche. La narrazione si dimostra, quindi, uno strumento fondamentale per un’adeguata risposta alle esigenze di conoscenza del territorio, già ampiamente praticata in tempi passati per mezzo di relazioni descrittive, sovente corredate da apparati iconografici, alle quali si affiancava la ricca cartografia, in questo contesto territoriale per lo più di natura militare, in ragione dello spazio di confine. La correlazione tra questi supporti storici e le attuali tecnologie apre lo spazio a forme di fruizione immersiva e sincronica, da cui scaturisce una dialettica tra passato e presente, tra le discipline della storia e quelle della rappresentazione territoriale. L’uso integrato in ambiente GIS di dataset cartografici attuali e storici può permettere infatti di costruire narrazioni multimediali, alle quali aggiungere, come in una sorta di percezione complessiva, suggestioni proprie del contesto territoriale specifico, mescolando paesaggi visivi e sonori, fino a un aumento della stessa interazione con la realtà. I modelli in più dimensioni costituiscono pertanto un parallelismo interpretativo del territorio, offrendo l’opportunità di rendere fruibili sincronicamente elementi nati come diacronici, dalla cartografia storica alla fotografia, offrendo una conoscenza più ragionata e consapevole di un’area che rischierebbe altrimenti di essere fruita superficialmente. Il sorvolo dell’intera Valle Maira, a partire da Acceglio, diventa dunque uno strumento anche per sottrare a una condizione di liminarietà (come la critica definisce le aree che sono andate svuotandosi di un originario ruolo di primo rilievo) spazi dalla forte valenza paesaggistica e dell’evidente ricchezza territoriale.File | Dimensione | Formato | |
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