Il contributo esplora la complessa figura del lupo in Mongolia, il suo ruolo nella regolazione dei rapporti tra persone, bestiame e paesaggio e le contraddittorie emozioni che suscita. Gengis Khan discese da un lupo e in tutta l'area altaica si trovano storie di neonati allattati da una lupa. È chiamato il “cane di Tenger”, la divinità principale del pantheon mongolo, o il “messaggero dei lus”, le entità invisibili che abitano il paesaggio: con gli attacchi al bestiame elimina il buzar (contaminazione, sporcizia) causato dall’infrazione dei tabù relativi al paesaggio. Considerato il ruolo fondamentale della pastorizia nel paese, è solitamente visto come un animale cattivo, un ladro che a volte uccide la preda senza poi divorarla, mosso da cupidigia più̀ che da necessità. Nelle favole è uno dei personaggi più presenti e in esse è una creatura ingenua, che si lascia ingannare dalla più furba volpe. È infine ammirato dai suoi cacciatori, difficile da cacciare in quanto intelligente e dotato dello stesso potenziale vitale necessario a chi lo caccia: il hiimor’. È passato il tempo delle campagne annuali di abbattimento e uccisione dei cuccioli nelle tane del periodo socialista ma il lupo viene oggi cacciato, sia in seguito agli attacchi al bestiame, sia per il valore commerciale delle sue pelli, della carne consumata a scopo medicinale e degli astragali usati come amuleti, sia per sport, in particolare da parte dall’élite urbana.
Il lupo in Mongolia: antenato mitico e nemico da cacciare
Imoli N.;Battaglini L.;Zola L.
2022-01-01
Abstract
Il contributo esplora la complessa figura del lupo in Mongolia, il suo ruolo nella regolazione dei rapporti tra persone, bestiame e paesaggio e le contraddittorie emozioni che suscita. Gengis Khan discese da un lupo e in tutta l'area altaica si trovano storie di neonati allattati da una lupa. È chiamato il “cane di Tenger”, la divinità principale del pantheon mongolo, o il “messaggero dei lus”, le entità invisibili che abitano il paesaggio: con gli attacchi al bestiame elimina il buzar (contaminazione, sporcizia) causato dall’infrazione dei tabù relativi al paesaggio. Considerato il ruolo fondamentale della pastorizia nel paese, è solitamente visto come un animale cattivo, un ladro che a volte uccide la preda senza poi divorarla, mosso da cupidigia più̀ che da necessità. Nelle favole è uno dei personaggi più presenti e in esse è una creatura ingenua, che si lascia ingannare dalla più furba volpe. È infine ammirato dai suoi cacciatori, difficile da cacciare in quanto intelligente e dotato dello stesso potenziale vitale necessario a chi lo caccia: il hiimor’. È passato il tempo delle campagne annuali di abbattimento e uccisione dei cuccioli nelle tane del periodo socialista ma il lupo viene oggi cacciato, sia in seguito agli attacchi al bestiame, sia per il valore commerciale delle sue pelli, della carne consumata a scopo medicinale e degli astragali usati come amuleti, sia per sport, in particolare da parte dall’élite urbana.File | Dimensione | Formato | |
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