La grotta di Capo Noli è pesantemente modificata dall’uomo (Motta, 2019) ma ha il pregio di una morfologia semplicissima: un tubo orizzontale, un’estremità del quale è sempre raggiunta dalle onde, a cui si innesta lateralmente una galleria ascendente. La distribuzione di temperatura e umidità (Motta, Motta, 2019) indica che, nonostante ci siano più ingressi, non c’è ventilazione vera e propria, ma le onde all’ingresso SE fanno oscillare l’aria nel tunnel, creando egualmente una convezione forzata. Ciò facilita l’evaporazione superficiale, lo scambio termico fra aria e roccia e la diffusione di aria esterna nella grotta. Così, in tutta la parte di grotta non raggiunta direttamente dalle onde, aria e sedimento hanno temperatura omogenea come in una grotta ben ventilata, più simile a quella dell’aria esterna che a quella del mare, e che risponde alle variazioni termiche dell’aria esterna senza grandi ritardi. Quando c’è mare calmo, nei pressi dell’ingresso allagato l’aria di grotta, essendo sempre scaldata dall’acqua marina, ha un movimento convettivo che, in autunno (massimo contrasto termico fra acqua marina e aria) si estende per decine di metri. L’aria calda e umida condensa sul soffitto, scaldandolo. Raffreddata e deumidificata, in parte ritorna al suolo verso l’ingresso SE, facendo evaporare l’acqua di stillicidio caduta e raffreddando il pavimento, in parte (egualmente raffreddata dall’evaporazione) scorre verso l’ingresso asciutto NW. Il movimento convettivo si riduce o scompare: in bassa marea (riduzione della parte di pavimento allagata); con forte vento contro l’ingresso NW; con mare mosso, poiché la forte turbolenza e la formazione d’aerosol annullano il contrasto termico fra aria e acqua di mare. La convezione forzata dell’aria crea particolarità termiche locali, innescando condensazione o evaporazione superficiali; a causa di quest’ultima, il pavimento è sempre più freddo dell’acqua marina, ~ 4 °C in estate. Il sistema funziona complessivamente come una macchina termica che riscalda e asciuga in inverno, raffresca e umidifica in estate, e ciò spiega la scarsa escursione termica annua. L’energia è fornita dal mare, come energia cinetica del moto ondoso e energia termica dell’acqua marina (costantemente più calda di tutti i materiali del tunnel). Nella galleria ascendente l’atmosfera è stabile in inverno - primavera, instabile in estate - autunno. La galleria è raffreddata dall’evaporazione superficiale in primavera e lentamente dalla diffusione d’aria fredda esterna in inverno – primavera, mentre è riscaldata dalla convezione in estate e autunno. Solo il sedimento profondo al fondo della galleria ascendente ha escursione termica < 5 °C, mentre l’aria non riduce affatto l’escursione termica a distanza dagli ingressi: nel tunnel, per la circolazione indotta dal moto ondoso; nella galleria ascendente, per il ricambio d’aria estivo – autunnale, che differenzia le temperature di questo periodo da quelle invernali - primaverili.
Ruolo del moto ondoso nella meteorologia ipogea a Capo Noli (SV)
Motta Luigi;Motta Michele
2023-01-01
Abstract
La grotta di Capo Noli è pesantemente modificata dall’uomo (Motta, 2019) ma ha il pregio di una morfologia semplicissima: un tubo orizzontale, un’estremità del quale è sempre raggiunta dalle onde, a cui si innesta lateralmente una galleria ascendente. La distribuzione di temperatura e umidità (Motta, Motta, 2019) indica che, nonostante ci siano più ingressi, non c’è ventilazione vera e propria, ma le onde all’ingresso SE fanno oscillare l’aria nel tunnel, creando egualmente una convezione forzata. Ciò facilita l’evaporazione superficiale, lo scambio termico fra aria e roccia e la diffusione di aria esterna nella grotta. Così, in tutta la parte di grotta non raggiunta direttamente dalle onde, aria e sedimento hanno temperatura omogenea come in una grotta ben ventilata, più simile a quella dell’aria esterna che a quella del mare, e che risponde alle variazioni termiche dell’aria esterna senza grandi ritardi. Quando c’è mare calmo, nei pressi dell’ingresso allagato l’aria di grotta, essendo sempre scaldata dall’acqua marina, ha un movimento convettivo che, in autunno (massimo contrasto termico fra acqua marina e aria) si estende per decine di metri. L’aria calda e umida condensa sul soffitto, scaldandolo. Raffreddata e deumidificata, in parte ritorna al suolo verso l’ingresso SE, facendo evaporare l’acqua di stillicidio caduta e raffreddando il pavimento, in parte (egualmente raffreddata dall’evaporazione) scorre verso l’ingresso asciutto NW. Il movimento convettivo si riduce o scompare: in bassa marea (riduzione della parte di pavimento allagata); con forte vento contro l’ingresso NW; con mare mosso, poiché la forte turbolenza e la formazione d’aerosol annullano il contrasto termico fra aria e acqua di mare. La convezione forzata dell’aria crea particolarità termiche locali, innescando condensazione o evaporazione superficiali; a causa di quest’ultima, il pavimento è sempre più freddo dell’acqua marina, ~ 4 °C in estate. Il sistema funziona complessivamente come una macchina termica che riscalda e asciuga in inverno, raffresca e umidifica in estate, e ciò spiega la scarsa escursione termica annua. L’energia è fornita dal mare, come energia cinetica del moto ondoso e energia termica dell’acqua marina (costantemente più calda di tutti i materiali del tunnel). Nella galleria ascendente l’atmosfera è stabile in inverno - primavera, instabile in estate - autunno. La galleria è raffreddata dall’evaporazione superficiale in primavera e lentamente dalla diffusione d’aria fredda esterna in inverno – primavera, mentre è riscaldata dalla convezione in estate e autunno. Solo il sedimento profondo al fondo della galleria ascendente ha escursione termica < 5 °C, mentre l’aria non riduce affatto l’escursione termica a distanza dagli ingressi: nel tunnel, per la circolazione indotta dal moto ondoso; nella galleria ascendente, per il ricambio d’aria estivo – autunnale, che differenzia le temperature di questo periodo da quelle invernali - primaverili.File | Dimensione | Formato | |
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