Le funzioni delle raccolte epistolari del XVI e XVII secolo emergono non solo attraverso l’analisi dei testi e delle loro migrazioni da un’edizione all’altra ma anche attraverso l’analisi degli interventi paratestuali (indici, sintesi delle lettere, rimandi a stampa nei margini). Soffermandosi su alcuni esempi, quali le Lettere di principi a cura di Girolamo Ruscelli (1562), la raccolta delle lettere di Bernardo Tasso (II vol., 1560) o le Lettere volgari di diversi gentiluomini del Monferrato curata dal Guazzo (1566), il saggio analizza gli indici e i sommari di tali edizioni, mostrando come essi condizionino il rapporto del lettore con il testo, sia perché ne danno già un’interpretazione sia perché anche graficamente (con l’uso di più corpi di un carattere tipografico) segnano all’interno della pagina una frattura visiva, uno spazio in cui il lettore esercita specifiche forme di fruizione e di memorizzazione del testo stesso. Le scelte editoriali, e in particolare quelle paratestuali, assai significative, trasformano infatti le antologie epistolari in modo decisivo, sino ad alterare in parte il senso della singola epistola (per esempio, attenuandone il tono drammatico) offrendo una nuova interpretazione del testo.
Strumenti per la memoria, per l’interpretazione e per l’attenuazione delle emozioni. I paratesti nei libri di lettere a stampa del Cinquecento
L. Braida
2014-01-01
Abstract
Le funzioni delle raccolte epistolari del XVI e XVII secolo emergono non solo attraverso l’analisi dei testi e delle loro migrazioni da un’edizione all’altra ma anche attraverso l’analisi degli interventi paratestuali (indici, sintesi delle lettere, rimandi a stampa nei margini). Soffermandosi su alcuni esempi, quali le Lettere di principi a cura di Girolamo Ruscelli (1562), la raccolta delle lettere di Bernardo Tasso (II vol., 1560) o le Lettere volgari di diversi gentiluomini del Monferrato curata dal Guazzo (1566), il saggio analizza gli indici e i sommari di tali edizioni, mostrando come essi condizionino il rapporto del lettore con il testo, sia perché ne danno già un’interpretazione sia perché anche graficamente (con l’uso di più corpi di un carattere tipografico) segnano all’interno della pagina una frattura visiva, uno spazio in cui il lettore esercita specifiche forme di fruizione e di memorizzazione del testo stesso. Le scelte editoriali, e in particolare quelle paratestuali, assai significative, trasformano infatti le antologie epistolari in modo decisivo, sino ad alterare in parte il senso della singola epistola (per esempio, attenuandone il tono drammatico) offrendo una nuova interpretazione del testo.File | Dimensione | Formato | |
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