Perché concentrarsi sul decennio degli anni Ottanta del XX secolo in Colombia? Perché siamo convinti della sua rilevanza nel contesto della nostra storia recente e, in particolare, per il modo in cui la letteratura di non finzione è riuscita a narrarla. Pochi decenni gettano tanta luce quanto questo per capire, o almeno svelare, ciò che nella nostra opera di ricerca chiamiamo violenze allucinanti. Si tratta di un decennio che inizia con una speranza: l'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Gabriel García Márquez (1982). E si chiude con un assassinio politico: quello del precandidato liberale Luis Carlos Galán (1989), preludio a un altro evento non meno grave: il rapimento di dieci cittadini influenti nel giornalismo e nella politica (1990). Tra un evento e l'altro, si estende un catalogo di eventi la cui natura implacabile e frenetica, forse era molto complessa da decifrare al momento. Per avventurarsi nel suo esame, ci affidiamo a una memoria prospettica, da cui è possibile leggere tra le righe ciò che, sostenuto dal potere delle parole e dai loro silenzi, si traduce in una serie di metafore. Come discernere il ruolo che ricoprono nelle nostre narrazioni i carnefici come Pablo Escobar e Carlos Castaño? Come chiarire i destini delle vittime come Rodrigo Lara, Alfonso Reyes Echandía, Guillermo Cano, Héctor Abad Gómez e Diana Turbay? In mancanza di risposte solide, questo libro suggerisce alcune prospettive da parte di coloro che hanno cercato di comprendere l'incomprensibile nei loro racconti e testimonianze. Nell'interesse di dissipare la nebbia e promuovere il dialogo critico, facciamo appello a una metafora animale, di fattura macondiana, forse per renderci più equi nel momento di esaminare una memoria scritta a più mani, potente nei suoi simboli e nelle sue risonanze.
Década de los ochenta del siglo XX en Colombia : Memoria sin ficción de unas violencias alucinantes
VÉLEZ QUIROZ, DIEGO ALEXANDER
Co-first
Membro del Collaboration Group
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2023-01-01
Abstract
Perché concentrarsi sul decennio degli anni Ottanta del XX secolo in Colombia? Perché siamo convinti della sua rilevanza nel contesto della nostra storia recente e, in particolare, per il modo in cui la letteratura di non finzione è riuscita a narrarla. Pochi decenni gettano tanta luce quanto questo per capire, o almeno svelare, ciò che nella nostra opera di ricerca chiamiamo violenze allucinanti. Si tratta di un decennio che inizia con una speranza: l'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Gabriel García Márquez (1982). E si chiude con un assassinio politico: quello del precandidato liberale Luis Carlos Galán (1989), preludio a un altro evento non meno grave: il rapimento di dieci cittadini influenti nel giornalismo e nella politica (1990). Tra un evento e l'altro, si estende un catalogo di eventi la cui natura implacabile e frenetica, forse era molto complessa da decifrare al momento. Per avventurarsi nel suo esame, ci affidiamo a una memoria prospettica, da cui è possibile leggere tra le righe ciò che, sostenuto dal potere delle parole e dai loro silenzi, si traduce in una serie di metafore. Come discernere il ruolo che ricoprono nelle nostre narrazioni i carnefici come Pablo Escobar e Carlos Castaño? Come chiarire i destini delle vittime come Rodrigo Lara, Alfonso Reyes Echandía, Guillermo Cano, Héctor Abad Gómez e Diana Turbay? In mancanza di risposte solide, questo libro suggerisce alcune prospettive da parte di coloro che hanno cercato di comprendere l'incomprensibile nei loro racconti e testimonianze. Nell'interesse di dissipare la nebbia e promuovere il dialogo critico, facciamo appello a una metafora animale, di fattura macondiana, forse per renderci più equi nel momento di esaminare una memoria scritta a più mani, potente nei suoi simboli e nelle sue risonanze.File | Dimensione | Formato | |
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