I cosiddetti “dischi d'artista” appartengono a un ambito nel quale l’Italia, fin dagli anni Settanta, ha esercitato un ruolo pionieristico grazie a figure come Bonito Oliva e Celant, capaci di interpretare il disco come esplosione dello specifico visuale, come espansione dei limiti del processo artistico e delle sue rivendicazioni di ricerca sonora, vocale, acustica, tattile e corporea. Una tradizione che ha inizio con le avanguardie storiche, per arrivare fino ai giorni nostri.

Musica non musica. Il disco d’artista come performance espansa

Fabio Acca
First
2024-01-01

Abstract

I cosiddetti “dischi d'artista” appartengono a un ambito nel quale l’Italia, fin dagli anni Settanta, ha esercitato un ruolo pionieristico grazie a figure come Bonito Oliva e Celant, capaci di interpretare il disco come esplosione dello specifico visuale, come espansione dei limiti del processo artistico e delle sue rivendicazioni di ricerca sonora, vocale, acustica, tattile e corporea. Una tradizione che ha inizio con le avanguardie storiche, per arrivare fino ai giorni nostri.
2024
1
8
https://www.iltascabile.com/linguaggi/musica-non-musica/
Performance; Dischi; Musica
Fabio Acca
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1979870
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact