La tesi di dottorato svolge innanzitutto un’indagine sul concetto di corruzione e fornisce una panoramica dei principali strumenti internazionali, al fine di ricostruire e comprendere l’impianto delle politiche di prevenzione della corruzione e l’importanza della cooperazione internazionale. Esamina, inoltre, i principali sistemi di monitoraggio e valutazione delle politiche anticorruzione gestiti dal Gruppo di Stati del Consiglio d'Europa contro la corruzione (GRECO) e dal Gruppo di Lavoro dell’OCSE sulla Corruzione nelle Transazioni Commerciali Internazionali (WGB) nonché il meccanismo di revisione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC), sottolineando l’opportunità di promuovere azioni coordinate tra i Paesi firmatari al fine di garantire che il sistema internazionale anticorruzione non vanifichi la propria missione, duplicando sforzi, stabilendo standard non sempre univoci e imponendo agli Stati parte ridondanti meccanismi di monitoraggio. Analizza, inoltre, il nuovo approccio anticorruzione dell’UE, concentrandosi sull’approfondimento del “pacchetto anticorruzione” presentato dalla Commissione europea il 3 maggio 2023, con particolare riguardo alla proposta di direttiva europea sulla lotta alla corruzione che racchiude nuove disposizioni volte non solo a contrastare ma anche a prevenire la corruzione. Dall’analisi condotta è emerso che i punti di forza della proposta direttiva riguardano soprattutto la varietà e la vincolatività delle misure preventive introdotte, dove invece la maggior parte delle misure di natura preventiva, previste dall’UNCAC, non presentano il carattere dell’obbligatorietà. Un ulteriore aspetto di indubbia rilevanza attiene alla disposizione che obbliga gli Stati membri a dotarsi di uno o più organismi o unità organizzative specializzati nella prevenzione e nella repressione della corruzione. Tuttavia, il punto debole della proposta direttiva è legato alla rinuncia – da parte della Commissione – di stabilire standard minimi comuni dei principali fattori che favoriscono la corruzione (enablers of corruption). Così, la mancanza di standard minimi comuni all’attività di lobbying, alle porte girevoli (pantouflage) o agli obblighi dichiarativi impedisce – di fatto – qualsiasi tentativo di armonizzazione delle legislazioni nazionali. All’assenza di una disciplina apposita si contrappone infatti un mosaico normativo, spesso incoerente (patchwork legislation), generante un impatto negativo sul funzionamento del mercato interno. La ricerca svolta sulle reti anticorruzione ci dimostra innanzitutto che una loro ricostruzione giuridica alla luce delle partizioni tracciate dalla letteratura sulle reti pubbliche è non solo possibile ma tecnicamente plausibile. I concetti di rete di politiche (policy network), gestione della rete (network management) e governance della rete (network governance) sono stati analizzati separatamente e ricomposti, permettendo una loro agevole applicabilità alle reti anticorruzione. Inoltre, la mappatura di 20 reti anticorruzione – che copre un ampio arco temporale - oltre ad aiutarci a comprenderne la struttura e le funzioni, ci permette di definirle come un fenomeno in costante crescita. Questa tendenza può essere attribuita alla necessità dei partecipanti alle reti di acquisire informazioni, conoscenze e strumenti, essenziali per affrontare le sfide complesse poste dalle politiche anticorruzione, con particolare riguardo agli aspetti implementativi. In aggiunta, le reti rispondono all'esigenza di colmare un vuoto partecipativo, poiché non sempre e non tutte le autorità anticorruzione nazionali sono coinvolte nei processi decisionali a livello internazionale. Il fatto che queste reti si formino attorno a specifici argomenti suggerisce che tra i partecipanti esista un consenso generale sulla necessità di dedicare maggiore attenzione, a livello internazionale, a tali questioni.

Le politiche dell’UE di prevenzione della corruzione e il ruolo delle reti anticorruzione(2024 Sep 10).

Le politiche dell’UE di prevenzione della corruzione e il ruolo delle reti anticorruzione

-
2024-09-10

Abstract

La tesi di dottorato svolge innanzitutto un’indagine sul concetto di corruzione e fornisce una panoramica dei principali strumenti internazionali, al fine di ricostruire e comprendere l’impianto delle politiche di prevenzione della corruzione e l’importanza della cooperazione internazionale. Esamina, inoltre, i principali sistemi di monitoraggio e valutazione delle politiche anticorruzione gestiti dal Gruppo di Stati del Consiglio d'Europa contro la corruzione (GRECO) e dal Gruppo di Lavoro dell’OCSE sulla Corruzione nelle Transazioni Commerciali Internazionali (WGB) nonché il meccanismo di revisione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC), sottolineando l’opportunità di promuovere azioni coordinate tra i Paesi firmatari al fine di garantire che il sistema internazionale anticorruzione non vanifichi la propria missione, duplicando sforzi, stabilendo standard non sempre univoci e imponendo agli Stati parte ridondanti meccanismi di monitoraggio. Analizza, inoltre, il nuovo approccio anticorruzione dell’UE, concentrandosi sull’approfondimento del “pacchetto anticorruzione” presentato dalla Commissione europea il 3 maggio 2023, con particolare riguardo alla proposta di direttiva europea sulla lotta alla corruzione che racchiude nuove disposizioni volte non solo a contrastare ma anche a prevenire la corruzione. Dall’analisi condotta è emerso che i punti di forza della proposta direttiva riguardano soprattutto la varietà e la vincolatività delle misure preventive introdotte, dove invece la maggior parte delle misure di natura preventiva, previste dall’UNCAC, non presentano il carattere dell’obbligatorietà. Un ulteriore aspetto di indubbia rilevanza attiene alla disposizione che obbliga gli Stati membri a dotarsi di uno o più organismi o unità organizzative specializzati nella prevenzione e nella repressione della corruzione. Tuttavia, il punto debole della proposta direttiva è legato alla rinuncia – da parte della Commissione – di stabilire standard minimi comuni dei principali fattori che favoriscono la corruzione (enablers of corruption). Così, la mancanza di standard minimi comuni all’attività di lobbying, alle porte girevoli (pantouflage) o agli obblighi dichiarativi impedisce – di fatto – qualsiasi tentativo di armonizzazione delle legislazioni nazionali. All’assenza di una disciplina apposita si contrappone infatti un mosaico normativo, spesso incoerente (patchwork legislation), generante un impatto negativo sul funzionamento del mercato interno. La ricerca svolta sulle reti anticorruzione ci dimostra innanzitutto che una loro ricostruzione giuridica alla luce delle partizioni tracciate dalla letteratura sulle reti pubbliche è non solo possibile ma tecnicamente plausibile. I concetti di rete di politiche (policy network), gestione della rete (network management) e governance della rete (network governance) sono stati analizzati separatamente e ricomposti, permettendo una loro agevole applicabilità alle reti anticorruzione. Inoltre, la mappatura di 20 reti anticorruzione – che copre un ampio arco temporale - oltre ad aiutarci a comprenderne la struttura e le funzioni, ci permette di definirle come un fenomeno in costante crescita. Questa tendenza può essere attribuita alla necessità dei partecipanti alle reti di acquisire informazioni, conoscenze e strumenti, essenziali per affrontare le sfide complesse poste dalle politiche anticorruzione, con particolare riguardo agli aspetti implementativi. In aggiunta, le reti rispondono all'esigenza di colmare un vuoto partecipativo, poiché non sempre e non tutte le autorità anticorruzione nazionali sono coinvolte nei processi decisionali a livello internazionale. Il fatto che queste reti si formino attorno a specifici argomenti suggerisce che tra i partecipanti esista un consenso generale sulla necessità di dedicare maggiore attenzione, a livello internazionale, a tali questioni.
10-set-2024
35
DIRITTI E ISTITUZIONI
LEVSTIK, SONJA
RACCA, GABRIELLA MARGHERITA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/2013551
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